Dislessia, preside segnala: pochi fondi per formare prof
Roma - "Sebbene le legge 170/2010, 'Nuove norme in materia di Disturbi specifici di apprendimento (Dsa) in ambito scolastico', preveda un docente referente e un piano di formazione per insegnanti, la sua applicazione poi dipende dalla sensibilita' di ogni scuola, in base all'autonomia del dirigente scolastico. Non tutte le scuole purtroppo, anche per problemi di natura economica, possono gestire un piano di formazione a pioggia che coinvolga tutti i docenti, anche se la sua realizzazione e' necessaria essendo loro i responsabili della compilazione del piano didattico personalizzato di ogni bambino dislessico, e in generale con Dsa". Cosi' il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Regina Elena di Roma, Rossella Sonnino, che promuove sabato alle ore 9 nella sua scuola, in via Puglie 4, il XV convegno dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) dal titolo 'Le dislessie. Il ruolo della scuola nella complessita' degli apprendimenti'.
"Se l'insegnante non e' preparato- spiega la preside- avra' molta difficolta' a elaborare una strategia efficace e, di conseguenza, il bambino dislessico che non verra' seguito correttamente potrebbe sviluppare ulteriori problematiche, come l'ansia, che potrebbero comportare ripercussioni negative anche nelle relazioni familiari". Sonnino al convegno parlera' di 'Professionalita' ed efficienza. La risposta ai disagi dei bambini', dove per efficienza si intende il 'sistema di valutazione'. "Generalmente- chiarisce dirigente scolastico- noi stabiliamo per tutti i bambini di prima elementare degli obiettivi da raggiungere in tre fasi e, sulla base dei processi di avanzamento o meno, stabiliamo programmi di recupero o potenziamento tenendo presenti le caratteristiche specifiche di ogni singolo soggetto". Queste differenziazioni sono "necessarie" per Sonnino proprio perche' "non esiste un unico tipo di intelligenza, le intelligenze sono multiple. Un chiaro esempio e' visibile proprio nella nostra scuola a indirizzo musicale- precisa- dove ho bambini con Dsa che esprimono le loro massime potenzialita' proprio in questo ambito. La scuola deve offrire tante occasioni facendo spazio alle diverse intelligenze".
(DIRE)