27 febbraio 2017 ore: 12:06
Disabilità

Dj Fabo è morto in Svizzera. "Qui con le mie forze"

"Fabo e' morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non e' il suo": l'annuncio di Marco Cappato. Il messaggio audio: "Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze non con l’aiuto dello Stato". Le reazioni
Fabo dj

Roma - Dj Fabo è morto. Se ne è andato in Svizzera, Paese in cui era arrivato ieri e in cui è legale il suicidio assistito. “Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo“, ha scritto il radicale Marco -Cappato, dell’Associazione Luca Coscioni dando l’annuncio sui social. Cappato lo aveva accompagnato oltre confine.  Fabo, all’anagrafe Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico in seguito a un grave incidente stradale accaduto nel  giugno 2014, più volte nelle scorse settimane aveva lanciato un appello al presidente della Repubblica chiedendo di poter scegliere se vivere o morire e negli ultimi giorni si era nuovamente fatto sentire dopo il terzo rinvio della discussione della legge sul biotestamento, invitando  i politici a fare presto.

"Sono finalmente arrivato in Svizzera”, dice Dj Fabo nell’ultimo messaggio audio, “e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto dello Stato“. “Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi  da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille”, le sue ultime parole pubbliche.

Tante le reazioni, dal mondo delle politica e non. Fulvio De Nigris, direttore del Centro studi per la ricerca sul coma di Bologna: "Il caso di Fabiano Antoniani richiama alla mente quelli di Piergiorgio Welby e di Luca Coscioni e mette in luce una mancanza non solo legislativa ma anche di discussione e riflessione seria sul diritto di cura e sul morire bene. Il primo non può prescindere dal secondo”. Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby, morto nel dicembre del 2006 dopo una grave e lunga malattia, commentando la notizia della morte di Dj Fabo: "Sono accanto a Valeria e la stringo forte. Fabo ha avuto la sua scelta libera, purtroppo in Svizzera e non era il suo paese e mi dispiace". L'onorevole dell'Udc, Paola Binetti: "Non abbiamo il diritto ad anticipare la nostra morte; viceversa abbiamo il diritto a morire il piu' dignitosamente possibile ed e' quello che noi offriamo.

Don Vinicio Albanesi fondatore della Comunità di Capodarco: "Se c’è una vicinanza, la vita riesce a prevalere sulla morte. La morte sopraggiunge quando non ci sono altre prospettive, altre speranze. Quando viene invocata la morte è per paura. Le paure sono due: la paura del dolore e la paura della solitudine. Se queste varianti vengono combattute attutite, la vita prevale”. Famiglia cristiana sul sito web, in un articolo: "La morte di un uomo e' sempre una sconfitta. Nel caso di dj Fabo non perche' l'Italia non gli ha dato la possibilita' di morire ma perche' nessuno di noi e' stato in grado di offrirgli una ragione per vivere e andare avanti. Da qui, forse, bisogna ripartire: di fronte al dolore, al limite, alla sofferenza una societa' davvero civile non da' l'eutanasia ma si sforza di dare un senso alla fragilita' dell'uomo". (DIRE/RS)

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