Donne meno competitive degli uomini? "Falso"
ROMA - Un esperimento sul campo, svolto all’interno dell’università della Calabria, dimostra come le donne e gli uomini non presentano differenze in termini di attitudine alla competizione così come nelle capacità di ottenere buoni risultati in contesti competitivi. Lo studio, ripreso da la voce.info, è a cura di Maria De Paola, Francesca Gioia e Vincenzo Scoppa e ha coinvolto 720 studenti iscritti al corso di Economia.
A questo scopo è stata proposta agli studenti una competizione, che potevano decidere se affrontare o meno, a fronte di un bonus di alcuni punti da sommare al voto conseguito all’esame finale. Tutti gli studenti che hanno partecipato allo studio sono stati combinati in coppie, che coprivano l’intera gamma di possibilità (uomo-uomo, donna-donna, uomo-donna). I partner sono stati scelti sulla base del curriculum e dei risultati accademici conseguiti fino a quel momento. La competizione consisteva nel rispondere alle domande di un test riguardante la prima parte del programma del corso. Allo studente che otteneva il punteggio più alto veniva assegnato un bonus di 5 punti, mentre per lo studente con il punteggio minore il bonus era di 2 punti, e una volta rese note le regole dell’esperimento, gli studenti hanno deciso se partecipare o meno alla competizione. L’85% degli studenti ha deciso di aderire, sebbene in seguito il 10% abbia deciso di rinunciare.
Il primo risultato importate è stato dimostrare che la partecipazione alla competizione non dipende dal genere, infatti l’analisi econometrica ha rilevato come l’adesione si sia verificata con lo stesso grado di probabilità per uomini e donne. Il genere del concorrente non ha neanche nessuna influenza sulla decisione di prendere effettivamente parte all’esperimento. A competizione terminata è stato possibile verificare i risultati del test, che hanno dato le donne come quelle che arrivano ad ottenere risultati migliori rispetto ai colleghi uomini, seppur di poco. Anche all’interno della performance degli studenti all’esame finale, in un contesto in cui non c’è una competizione diretta come invece nell’esperimento, sono ancora le donne quelle che ottengono i voti migliori. Dunque dichiarano gli autori dello studio: “Poiché nel nostro esperimento abbiamo cercato di neutralizzare l’influenza di altre possibili differenze psicologiche tra uomini e donne (come avversione al rischio, fiducia nelle proprie capacità, eccetera), i nostri risultati sembrerebbero indicare che proprio queste differenze – piuttosto che differenze nella propensione alla competizione – possono spiegare una eventuale tendenza delle donne a evitare la competizione e a fare peggio quando si trovano a competere”.