11 ottobre 2016 ore: 12:33
Disabilità

Dopo di noi, Anffas: "La legge non basta, si facciano subito i decreti attuativi"

L’appello dell’organizzazione a fare presto. “La legge risponde a una emergenza, che noi confermiamo, e pertanto non si giustificherebbe alcun ritardo nella sua concreta attuazione”, afferma il presidente Roberto Speziale, che elenca i provvedimenti da varare al più presto

ROMA - “Non si perda tempo! La legge sul dopo di noi dichiara di rispondere a ad una situazione emergenziale, che Anffas conferma, e pertanto non si giustificherebbe alcun ritardo nella sua concreta attuazione”. Un appello a fare presto è quello che lancia oggi Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas onlus (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale). Sono già passati quasi 4 mesi dall’entrata in vigore della cosiddetta legge sul “Dopo di noi”, ovvero la Legge 112/2016 contenente “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”. La legge è stata infatti pubblicata in gazzetta ufficiale in data 24 giugno 2016, dando la speranza a centinaia di migliaia di persone con disabilità e loro familiari, potenziali destinatari delle risorse finanziate dal fondo stanziato dalla stessa, di poter vedere attuate, finalmente, risposte concrete alle necessità di de-istituzionalizzazione, vita indipendente ed all’abitare in autonomia, cioè del cosiddetto “durante e dopo di noi”. La legge prevede l’attivazione di un Fondo Nazionale con cui finanziare misure volte alla de-istituzionalizzazione di persone con disabilità grave, progetti innovativi che consentano alle medesime il vivere in soluzioni abitative che riproducano le condizioni familiari, anche in co-housing, o di rimanere con i giusti supporti presso la propria originaria abitazione insieme ad altre persone, anche prima del venir meno del sostegno familiare. La stessa legge prevede, altresì, agevolazioni fiscali per chi voglia sottoscrivere polizze assicurative per garantire delle risorse economiche con cui co-finanziare il “dopo di noi” di congiunti con disabilità ed agevolazioni sia fiscali che tributarie per chi voglia contribuire al percorso di costruzione di un progetto per il “durante-dopo di noi” attraverso trust, vincoli di destinazione patrimoniali e fondi speciali.

“Ma la legge, per produrre effetti concreti, necessita dell’emanazione dei previsti decreti attuativi”, prosegue Speziale, che elenca nello specifico i decreti in questione: 1) decreto ministro dell’Economia e delle finanze di concerto con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali per individuare le esatte modalità con cui far operare le agevolazioni fiscali e tributarie (che doveva già essere stato emanato entro il 24 agosto 2016); 2) decreto del ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e del ministro della salute e previa intesa con la Conferenza Unificata, per l’individuazione dei destinatari delle misure finanziabili e del riparto tra le regioni del fondo nazionale (da emanarsi entro il prossimo mese di dicembre); 3)      decreto del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con la conferenza unificata, per l’individuazione degli obiettivi di servizio (da emanarsi entro il prossimo mese di dicembre). La Presidenza del Consiglio dei Ministri deve, inoltre, predisporre una adeguata campagna per informare i potenziali destinatari e sensibilizzare l’opinione pubblica.

“Oltre ai ritardi già accumulati - precisa il presidente di Anffas - non abbiamo notizie sull’uscita dei previsti decreti, né conosciamo gli esiti dell’incontro tra gli assessori alle politiche sociali delle regioni ed il ministero del Lavoro e delle politiche sociali annunciato a latere della Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità tenutasi a Firenze a settembre. Auspichiamo inoltre -  conclude Speziale - che i decreti attuativi non snaturino le finalità che la legge stessa intende perseguire con particolare attenzione ai previsti interventi di de-istituzionalizzazione ed anche in tal senso abbiamo avviato delle interlocuzioni, anche tramite la Federazione Fish cui Anffas aderisce, con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rinnovando la nostra totale disponibilità al confronto ed alla collaborazione nel primario interesse delle persone con disabilità e delle loro famiglie che attendono ormai da troppo tempo risposte concrete e non oltre derogabili”.

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