Dopo di noi, associazioni in Senato: "Correggere aspetti più gravi della legge"
ROMA – La legge sul Dopo di noi avanza veloce verso il traguardo: il Senato è già al lavoro e mercoledì 23 riceverà alcune associazioni di famiglie di disabili, per raccogliere osservazioni e richieste in vista di un eventuale miglioramento del testo. Un testo accolto con favore da un lato, perché va a colmare una lacuna normativa, ma promosso con molte riserve dalle associazioni stesse. Domiciliarità e istituzionalizzazione sono i nodi più stretti da sciogliere: la prima non sarebbe adeguatamente sostenuta, la seconda non sarebbe definitivamente superata. E anche il trust e le misure di agevolazione fiscale, previste nella legge, non ricevono pieno consenso, anzi c'è chi grida al “business”in favore di presunte “lobby”.
Il Senato ascolterà, mercoledì, anche il Coordinamento nazionale famiglie disabili gravi e gravissimi, che invece la Camera “si era rifiutata di ricevere”, ci spiega Maria Simona Bellini, che con Chiara Bonanno sta lavorando in queste ore alla stesura del documento ufficiale che presenterà dopodomani. “Andremo a chiarire le cose illegittime che sono in questa legge – spiega Bonanno - e a proporre delle correzioni, per mettere almeno delle pezze che evitino gravi danni”. Bonanno, che ha letto con attenzione il testo ed esaminato articolo per articolo gli aspetti più critici della proposta di legge, torna a criticare soprattutto l'articolo 4 comma 1 paragrafo b, “di una gravità assoluta”, dal momento che parla di “interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza”. E che porrebbe le basi, secondo lei, per il superamento definitivo del supporto alla domiciliarità, in favore di ricoveri in istituzioni, temporanei o permanenti che siano.
La posizione del Coordinamento nazionale – che, lo ricordiamo, ha recentemente incassato il successo del ricorso contro il nuovo Isee – è tuttavia ancora più critica: “Questa legge non dovrebbe esistere e lo diremo chiaramente – ci spiega Maria Simona Bellini, che interverrà con Bonanno mercoledì al Senato – E' per questo che noi siamo contrari e critici fin dall'inizio. Ed è per questo, credo, che non è stata accolta la nostra richiesta di audizione alla Camera, dove invece sono state ricevute e ascoltate anche associazioni con meno di 100 iscritti. Coglieremo l'occasione dell'audizione al Senato per ricordare che, in base alla nostra Costituzione e come accade già in tutta Europa, la persona non autosufficiente deve essere presa in carico dallo Stato per tutto l'arco della vita e non solo quando spariscono i genitori. Denunceremo il fatto che i nostri figli debbano esistere, per le istituzioni, solo nel momento in cui il supporto familiare venga meno. Tuttavia, visto che una proposta di legge ormai c'è, ha ricevuto l'ok alla Camera e sta compiendo, con straordinaria velocità, il suo percorso anche al Senato, proporremo almeno di correggere i nodi più critici. Speriamo vivamente i riuscire a fare la nostra parte. E che ci sia permesso di farlo”. (cl)