16 ottobre 2017 ore: 18:24
Disabilità

Dopo di noi, in Emilia-Romagna 2,8 milioni per l'assistenza a casa

La Regione Emilia-Romagna stanzia 2,8 milioni di euro per aiutare a casa loro i disabili rimasti soli. La giunta Bonaccini ha dato il via libera al bando che porta a oltre nove milioni di euro la cifra stanziata finora (in tutto saranno 13...

BOLOGNA - La Regione Emilia-Romagna stanzia 2,8 milioni di euro per aiutare a casa loro i disabili rimasti soli. La giunta Bonaccini ha dato il via libera al bando che porta a oltre nove milioni di euro la cifra stanziata finora (in tutto saranno 13 milioni) per l'attuazione della legge sul Dopo di noi, dedicata ai disabili gravi. Il bando prevede nuove forme di coabitazione tra i disabili, appartamenti per piccoli gruppi (massimo cinque persone) o soluzioni di co-housing.

Destinatari dei contributi sono i Comuni e loro forme associative, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, ma anche associazioni di genitori e singoli familiari. Tra le spese ammissibili figurano l'acquisto di immobili e la ristrutturazione di appartamenti privati (quindi non strutture di accoglienza o case di riposo), l'acquisto di attrezzature, soluzioni tecnologiche e arredi.

"La riforma del Dopo di Noi e' una vera e propria conquista", afferma la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini. "Garantire risorse finanziarie e aiuto alle famiglie con disabili gravi soprattutto nella fase in cui questi diventano adulti e' un obiettivo fondamentale per ogni societa', che si dice civile. La Regione Emilia-Romagna- conclude la vicepresidente- da sempre e' vicina al mondo della disabilita' e della non autosufficienza. Qui si aggiunge un ulteriore tassello per assicurare autonomia e dignita' alle persone che vivono in condizione di grande sofferenza, per tutta la loro vita".

Con questo bando "diamo un ulteriore impulso all'applicazione del piano regionale sulla legge del Dopo di noi", sottolinea l'assessore alla Sanita', Sergio Venturi. "Una legge importante- afferma- perche' cerca di dare risposta concreta e doverosa ai bisogni di tante famiglie: favorire l'autonomia, la piena inclusione sociale e il benessere dei propri cari con disabilita', a maggior ragione quando vengono meno i riferimenti affettivi piu' importanti".(DIRE)

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