Dossier Antigone/2. Sovraffollamento in aumento, criminalità in calo
ROMA – Per la prima volta anche le carceri minorili sono alle prese con il sovraffollamento. Anche questo è uno dei dati allarmanti che emergono dal dossier di Antigone sull’emergenza negli Ipm a un anno dal decreto Caivano, presentato questa mattina a Roma. Complessivamente – si legge nel dossier – i posti in Ipm sono 516, con un tasso di affollamento medio è pari al 110% rispetto alle 569 presenze di metà settembre. E non si tratta solo di qualche Istituto particolarmente pieno, ma di una situazione diffusa in tutto il Paese: dei 17 Ipm presenti sul territorio, ben 12 ospitano più persone di quelle che dovrebbero. Il più sovraffollato in termini percentuali è l’Ipm di Treviso, con 22 ragazzi per 12 posti regolamentari (tasso di affollamento 183,3%). Seguono il Beccaria di Milano, con 54 ragazzi per una capienza di 37 (145,9%) e l’Ipm di Acireale con 22 ragazzi per una capienza di 17 posti (129,41%). Nei 5 Istituti attualmente non sovraffollati, si registra comunque una situazione assai precaria, essendo tutti al limite della capienza. In tutti e cinque basterebbero solo un ingresso in più per superare i posti disponibili. Nuturalmente il sovraffollamento rende le condizioni di detenzione critiche in alcuni istituti. Presso l’Ipm di Treviso, per esempio, sono state aggiunte brandine e materassi per terra, mentre delle brandine da campeggio sono state predisposte anche nell’Ipm Ferrante Aporti di Torino, dove alcune sezioni sono tuttora inagibili.
Criminalità minorile: -4,15% i minori denunciati e/o arrestati
I dati mostrano una realtà diversa da quella evocata dalle cosiddette “Baby Gang”, che rimandano a un'invasione di minori devianti e criminali, soprattutto a causa della presenza di ragazzi stranieri. Nel 2023 – si legge nel dossier – i ragazzi denunciati e/o arrestati sono diminuiti del 4,15% rispetto al 2022. In particolare, le segnalazioni dei minori italiani denunciati e/o arrestati siano diminuite del 2,19%, mentre quelle di minori stranieri si sono ridotte addirittura del 5,93%. Inoltre, analizzando l’andamento a lungo termine, dal 2010 al 2023, si osserva un trend oscillante ma generalmente costante, senza aumenti esponenziali. Sostanziale conformità nei dati si riscontra nel periodo 2010 – 2012, con un aumento tra il 2013 e il 2015, anno del massimo picco positivo (32.566 segnalazioni). A partire dal 2015, invece, si registra un costante decremento fino al 2020, anno in cui si nota il numero più basso di segnalazioni nel periodo considerato (25.088 segnalazioni), decremento da ricondursi alle restrizioni legate al periodo pandemico. Nel 2021, si è registrato un lieve aumento rispetto al 2020 (28.954 segnalazioni), mentre nel 2022 si rileva un considerevole incremento delle segnalazioni (32.522 minori segnalati). Tuttavia, come detto, nel 2023 si registra una flessione verso il basso, con 31.173 segnalazioni.
Calano risse risse e percosse, in aumento rapine e lesioni. La metà dei reati è contro il patrimonio
Nel 2022 e 2023 si nota un calo delle segnalazioni per risse (-16,41%) e percosse (-16,52%) e un aumento le segnalazioni per rapina (7,69%), lesioni dolose (1,96%) e violenza sessuale (8,25%). Emerge, inoltre, come i ragazzi autori di reato presentino sempre più problemi di dipendenza e di uso di sostanze stupefacenti, a prescindere dalla nazionalità e dalla condizione economica. I reati contro la persona sono il 21,6% dei reati a carico delle persone entrate in IPM nel 2024. La categoria di reati più frequente è quella dei reati contro il patrimonio, che rappresentano il 52,2% del totale dei reati a carico di tutti coloro che sono entrati in Ipm nel corso del 2024, il 61,9% se si guarda ai soli stranieri. Tra i reati contro il patrimonio il più ricorrente è la rapina, che pesa per il 29,8% del totale dei reati a carico di tutti coloro che sono entrati in Ipm nell’anno, seguita dal furto con il 12,8%. Le violazioni della legge sugli stupefacenti rappresentano il 10,1% del totale dei reati a carico di chi è entrato in Ipm nel 2024, ed il 13,2% se si guarda ai soli italiani.