Relazione semestrale sulle persone scomparse. Su oltre 25 mila scomparsi al 31 ottobre 2009, per l’80% le motivazioni non sono determinate. La prima categoria di motivazione individuata, invece, è con il 10% dei casi l’allontanamento volontario
ROMA – E’ l’allontanamento volontario la categoria di scomparsa più ricorrente ad oggi, anche se per la maggior parte dei casi in verità se ne ignora la ragione. È quanto rivela la Quarta relazione semestrale sulle persone scomparse presentato oggi al ministero dell’Interno. Secondo la relazione, infatti, su un totale di oltre 25 mila scomparsi al 31 ottobre 2009, per l’80% le motivazioni non sono determinate, quindi per oltre 20 mila persone. La prima categoria di motivazione individuata, invece, è con il 10% dei casi, l’allontanamento volontario.
Sono 2.631 le persone italiane e straniere scomparse per questa ragione, seguite dall’allontanamento da istituto o comunità, sono il 7%, circa 1700. Quasi 600, invece, le persone scomparse con possibili disturbi psicologici, come i malati di Alzheimer. Infine, con percentuali minime, la sottrazione da coniuge o congiunto e le possibili vittime di reato. Mentre per i minori è l’allontanamento da istituti la motivazione principale (dato dovuto soprattutto ai minori stranieri), per gli adulti gli allontanamenti volontari costituiscono tuttora la categoria di scomparsa più ricorrente essendo pari a 1.397 persone in totale, di cui 852 italiani.