30 giugno 2021 ore: 14:15
Famiglia

Elezioni amministrative: le priorità per le associazioni cattoliche di Milano

Lavoro, welfare di comunità, famiglia e partecipazione: i quattro punti su cui dovranno impegnarsi candidati sindaci e ai consigli comunali. Le urne come occasione per realizzare “una comunità più solidale e fraterna”
Elezioni, schede in primo piano

MILANO – Sono quattro le priorità per le associazioni cattoliche della diocesi di Milano su cui dovranno concentrarsi i Comuni nei prossimi anni: “Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile”, “Welfare di comunità, salute e accoglienza”, “Educazione, cultura e famiglia” e “Politica e partecipazione”. Sono anche i quattro capitoli del documento che hanno reso noto oggi, indirizzato in particolare ai candidati sindaci e ai consigli comunali dei comuni in cui si svolgeranno le elezioni amministrative nel prossimo autunno.

Le associazioni cattoliche, riunite in un coordinamento, auspicano a questo proposito che la chiamata alle urne sia l’occasione per realizzare “una comunità più solidale e fraterna, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale”, attraverso una “politica competente” che, al di là delle contrapposizioni (“non è il tempo di pregiudizi ideologici o di soluzioni preconfezionate”), sia “capace di una visione lungimirante e non sottomessa alla tecnocrazia, agli interessi economici o alla mediaticità effimera”.

Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile. “I soli sussidi non possono essere una risposta né esauriente né efficace” all’emergenza occupazionale, si legge nel documento. Per questa ragione “i servizi municipali possono fare rete tra loro, col mondo delle imprese e della cooperazione, con le agenzie per il lavoro e col volontariato sociale, sia per favorire l’accompagnamento della persona e l’incontro tra domanda e offerta, sia finanziando percorsi di riqualificazione professionale”. Inoltre i Comuni “possono mettere a punto misure di incentivazione e de-burocratizzazione per attrarre investimenti produttivi sostenibili e imprese innovative”. Ci vogliono inoltre “buone prassi di ecologia integrale che tengano insieme buona occupazione e cura della casa comune”. In particolare, “il grande piano di investimenti Next Generation EU deve concretizzarsi nel nostro territorio in opere fortemente contrassegnate da uno sviluppo sostenibile in un’ottica di economia circolare”.

Welfare di comunità, salute e accoglienza. “La dura lezione della pandemia è che non basta avere ospedali di eccellenza per assicurare salute a tutti i cittadini”, sostiene il Coordinamento. Per questa ragione bisognerà “potenziare e incrementare i presidi medico-sanitari di territorio, favorendo anche i percorsi di assistenza e cura a domicilio. Ma più in generale «andranno favorite tutte quelle scelte coerenti con il principio” per il quale “la salute ha una pluralità di dimensioni: la cura di sé, la cura dell’altro, la cura della comunità, la cura dell’accoglienza di chi arriva da terre ferite da guerre, cambiamenti climatici e povertà, la cura dell’ambiente come naturale “contenitore” del benessere di tutti, fragili e non”.

Educazione, cultura e famiglia. Secondo il Coordinamento “l’amministrazione comunale può sostenere la famiglia, nell’esercizio della libertà di educazione dei genitori, realizzando convenzioni con le scuole paritarie, abbattendo l’IMU, rimborsando il costo dei libri di testo della secondaria di primo grado”. Inoltre è urgente uscire “dall’inverno demografico” mettendo in campo, sul modello di quanto sperimentato in altre grandi aree urbane europee, un mix di interventi come l’”aumento dei servizi per la famiglia per la conciliazione vita-lavoro”; il riconoscimento della “cura famigliare e il lavoro domestico come occupazione economicamente e socialmente rilevante”; l’introduzione di “un sistema di prestiti d’onore volti a favorire una maggiore autonomia dei giovani in termini abitativi e lavorativi”; “una seria programmazione dei flussi migratori”.

Politica e partecipazione. Il documento si conclude con un invito alla partecipazione perché “la politica siamo noi, e ciò si può più facilmente sperimentare nelle realtà locali, dove l’apporto di ciascuno, nel segno di una cittadinanza realmente partecipata, può giocare un ruolo fondamentale per il bene delle nostre comunità”.

Il documento è stato sottoscritto da: Acli, Agesci, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica, Cellule per l'Evangelizzazione, Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant'Egidio, CVX-LMS, Legio Mariae, Movimento Apostolico, Movimento dei Focolari, Nuovi Orizzonti, Ordine Secolare Francescano, Regnum Christi, Rete mondiale di preghiera del Papa, Rinascita cristiana, Rinnovamento nello Spirito.

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