6 marzo 2018 ore: 12:29
Immigrazione

Elezioni, il card. Parolin: continueremo ad educare a una visione positiva delle migrazioni

"La Santa Sede sa che deve lavorare nelle condizioni che si presentano. Noi non possiamo avere la societa' che vorremmo, non possiamo avere le condizioni che vorremmo avere. Quindi credo che, anche in questa situazione, la Santa Sede continuera' la sua opera di educazione, che richiede molto tempo...

Roma - "La Santa Sede sa che deve lavorare nelle condizioni che si presentano. Noi non possiamo avere la societa' che vorremmo, non possiamo avere le condizioni che vorremmo avere. Quindi credo che, anche in questa situazione, la Santa Sede continuera' la sua opera di educazione, che richiede molto tempo". Lo ha detto oggi al Sir il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, rispondendo a margine dell'incontro della Commissione internazionale cattolica sulle migrazioni in corso a Roma, a proposito dei risultati delle elezioni politiche in Italia, con la vittoria di partiti che hanno impostato la campagna elettorale contro i migranti.

"Importante e' riuscire ad educare la popolazione a passare da un atteggiamento negativo ad un atteggiamento piu' positivo nei confronti dei migranti- ha affermato-. E' un lavoro che continua, anche se le condizioni possono essere piu' o meno favorevoli. Da parte della Santa Sede ci sara' sempre questa volonta' di proporre il suo messaggio fondato sulla dignita' delle persone e la solidarieta'". Alle organizzazioni cattoliche impegnate in prima linea nell'accoglienza e integrazione dei migranti il card. Parolin consiglia di continuare ad "impegnarsi per creare una visione positiva della migrazione. Perche' ci sono tanti aspetti della migrazione positivi che all'interno di tutta questa complessita' non si percepiscono".

"Consiglio di continuare il loro lavoro sul terreno perche' questo le contraddistingue e caratterizza- ha sottolineato-, ma al tempo stesso non avere paura di aiutare la popolazione ad avere questo nuovo approccio". Sulla necessita' di conciliare le esigenze di sicurezza dei cittadini e i bisogni di chi fugge da situazioni difficili ha osservato: "Non e' facile, dobbiamo riconoscerlo. Ma questa e' una sfida che spetta alla politica, ossia conciliare le due esigenze, ambedue imprescindibili. E' logico, i cittadini devono sentirsi sicuri e protetti ma allo stesso tempo non possiamo chiudere le porte in faccia a chi sta fuggendo da situazioni di violenza e di minaccia". A questo proposito ha invitato a "lavorare tutti insieme, che e' un altro aspetto fondamentale. E' una indicazione di metodo: tenere conto della difficolta', voler trovare delle soluzioni e farlo tutti insieme". (DIRE)

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