11 novembre 2024 ore: 12:54
Ambiente

Emergenza clima, Unicef alla COP29: mettere i bambini al centro dell’azione climatica

Oggi si apre la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in Azerbaigian: quasi la metà dei bambini del mondo vive nei paesi estremamente a rischio. Inquinamento atmosferico secondo fattore di rischio di morte per i bambini sotto i 5 anni, dopo la malnutrizione
© UNICEF/UNI457214/Faleh Emergenza clima, Emergenza climatica Irak Unicef

Una ripresa con un drone di barche che arrivano alla località di Ishan Hallab nelle Marshlands. Le paludi mesopotamiche in Iraq, patrimonio mondiale dell’UNESCO e sede della cultura araba delle paludi, sono gravemente minacciate dai cambiamenti climatici e dalle attività umane. Queste paludi costituiscono un ecosistema d'acqua dolce unico in una regione arida, che ospita specie diverse e minacciate

ROMA In apertura della COP29, sono drammatici i dati Unicef sulla crisi climatica: circa 1 miliardo di bambini – quasi la metà dei 2,2 miliardi di bambini nel mondo – vive in 1 dei 33 paesi classificati come a “rischio estremamente elevato” per i cambiamenti climatici; oltre 420 mila bambini attualmente sono colpiti dalla siccità record nella regione amazzonica; 1 bambino su 5 – ovvero 466 milioni – vive in aree che registrano almeno il doppio dei giorni di caldo estremo ogni anno rispetto a soli 60 anni fa; il caldo estremo sta portando a un aumento delle nascite premature e della natimortalità, con una probabilità che aumenta del 5% per ogni aumento di 1°C della temperatura; l'inquinamento atmosferico è oggi il secondo fattore di rischio di morte a livello globale per i bambini sotto i 5 anni, dopo la malnutrizione; alcuni studi dimostrano che in Bangladesh, negli anni in cui le ondate di calore durano più di 30 giorni, il rischio di matrimonio precoce raddoppia per le ragazze di 11-14 anni rispetto agli anni in cui non ci sono ondate di calore.

La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 29) si aprirà oggi fino al 22 novembre 2024 a Baku, in Azerbaigian. Il Vertice COP29 vedrà riunite le Parti dell'Accordo di Parigi, mentre le crisi climatiche continuano a devastare la vita e il benessere dei bambini in tutto il mondo, avverte Unicef in un nota. Nel mondo, gli shock climatici stanno colpendo la salute e lo sviluppo dei bambini, la loro sicurezza e il loro accesso ai servizi essenziali. Il mondo semplicemente non sta facendo abbastanza per proteggere i bambini. L'Unicef si impegnerà alla COP29 per garantire che i bisogni, i diritti e le prospettive dei bambini siano inclusi nelle politiche, nelle azioni e negli investimenti sul clima a tutti i livelli.

“I bambini hanno vissuto un altro anno di caldo record, inondazioni devastanti, siccità e uragani pericolosi per la vita. Sono i meno responsabili di queste crisi, eppure ne portano il peso maggiore – ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell'Unicef –. “Alla COP29 e attraverso i contributi determinati a livello nazionale, i governi devono dare priorità ai diritti dei bambini. I bambini devono essere inclusi nelle soluzioni e i leader globali devono rendere l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'acqua e i servizi igienici – sistemi su cui i bambini fanno affidamento – più resistenti agli impatti dei cambiamenti climatici. È il momento di agire”.

Le parti dell’Accordo di Parigi – ricorda la nota – hanno convenuto che, nell’intraprendere azioni per il clima, devono rispettare, promuovere e tenere in considerazione i diritti dei bambini e l’equità intergenerazionale. Anche il Commento generale 26 del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia afferma che gli Stati membri devono agire per sostenere il diritto dei bambini a un ambiente pulito, sano e sostenibile. Sebbene alla COP28 siano stati compiuti dei progressi a favore dei bambini – tra cui l'istituzionalizzazione della Presidenza Youth Climate Champion e l'accordo di tenere un dialogo tra esperti su bambini e cambiamenti climatici alla Conferenza sul clima SB60 di Bonn nel giugno 2024 – non si sono ancora tradotti in iniziative o investimenti significativi per una politica climatica sensibile ai bambini.

A questo proposito Unicef porta alcuni esempi. L'anno prossimo le Parti presenteranno i loro piani climatici aggiornati: Contributi determinati a livello nazionale (NDC 3.0). Tuttavia, meno della metà dei piani attuali sono attenti alle necessità dei bambini o dei giovani e solo il 3% è stato sviluppato attraverso processi partecipativi che hanno coinvolto i bambini. Solo il 2,4% dei finanziamenti per il clima può essere classificato come sensibile alle necessità dei bambini e su 591 progetti approvati in un periodo di 17 anni, dal 2006 al 2023, solo uno si è concentrato sull'istruzione come obiettivo principale.

Le richieste di Unicef

L’Unicef chiede ai leader di garantire che la Decisione principale della COP29 risponda all'impatto unico e sproporzionato dei cambiamenti climatici sui bambin; di garantire un drastico aumento dei finanziamenti per il clima a favore dei bambini; di garantire che tutti i nuovi NDC 3.0 siano attenti ai bisogni dei bambini e rispondano all'impatto sproporzionato dei cambiamenti climatici sui bambini, assumendo impegni adeguati di riduzione delle emissioni e di mitigazione per mantenere l'obiettivo di 1,5°C, rafforzando i servizi sociali essenziali per l'infanzia, come la salute, l'istruzione e i sistemi alimentari, per renderli più ecosostenibili e resistenti alle calamità, essendo inclusivi con i bambini, i giovani e i loro diritti; di dare  maggiori opportunità a bambini e giovani per essere presenti e partecipare in modo significativo al processo decisionale sul clima, includendoli nelle delegazioni nazionali e nei team di negoziazione alla COP29.  

 

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