Emilia-Romagna, 109 detenuti al lavoro e 90 in comunità
BOLOGNA – Nato da un accordo con la Regione per dare a 45 detenuti la possibilità di scontare fuori dal carcere la propria pena e di essere ospitati in comunità e case d’accoglienza, il progetto Acero giunge a un primo bilancio. Positivo. Basta pensare che, nel 2013, sono stati ben 109 inserimenti lavorativi, invece dei 90 pensati inizialmente: da Piacenza a Rimini sono stati possibili grazie ai fondi regionali del Programma Carcere, risorse comunali e del Fondo Sociale Europeo (tramite l’assessorato alla Formazione e Lavoro della Regione). Da febbraio 2013 al 30 giugno 2014 sono state invece 90 le persone (di cui 62 provenienti da istituti penitenziari e 28 già in misura alternativa) inserite in comunità, la Papa Giovanni XXIII nel riminese, L’Ovile a Reggio Emilia e Viale K a Ferrara. “Un successo, riconosciuto come tale anche dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – dice Teresa Marzocchi, assessore regionale alle Politiche sociali - Difatti, all’interno del nuovo Protocollo che la Regione ha siglato a gennaio con il ministero della Giustizia, è stato destinato per questo progetto un nuovo finanziamento fino a un milione di euro, da parte di Cassa Ammende, per i prossimi tre anni”.
Finora il progetto Acero è stato finanziato con oltre 800 mila euro. “Le persone in carcere – continua Marzocchi - sono spesso ‘compromesse’ sul piano umano e sociale e quindi hanno grosse difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro. Tuttavia, imparare a rispettare gli orari, a gestire piccole risorse per l’affitto o per la spesa, sono attività importanti dal punto di vista della responsabilizzazione: insieme a percorsi di formazione più mirati, possono agevolare il percorso di avviamento al lavoro”.
A tutto questo si aggiunge il costante calo del sovraffollamento. Nelle carceri dell’Emilia-Romagna, al 30 giugno 2014, è pari al 110 per cento (110 detenuti ogni 100 posti). Alla stessa data infatti si contano 3.127 detenuti (di cui 1.541 stranieri). In Emilia-Romagna, grazie alla collaborazione tra Regione, Prap, enti locali e volontariato, vengono realizzati progetti e interventi per migliorare la situazione delle persone detenute. Nel 2013, le risorse messe a disposizione sono state pari a oltre 2 milioni di euro. Il progetto Acero, invece, si chiuderà a dicembre. (irene leonardi)