19 marzo 2013 ore: 16:04
Non profit

Emilia-Romagna, ancora 235 sfollati in hotel e strutture. Stranieri più della metà

La maggior parte (200) è in albergo, mentre gli altri in strutture coperte. Gli assistiti ospitati in hotel si trovano soprattutto a Ferrara. Tra i motivi anche i tempi lunghi per l’assegnazione degli alloggi
Francesco Cocco/contrasto Terremoto emilia, muro diroccato
BOLOGNA – In regione sono 235 le persone ancora ospitate in scuole, palestre, caserme e alberghi in seguito alle scosse di terremoto del giugno 2012. Nel 52% dei casi (123 persone) si tratta di stranieri, per la maggior parte marocchini (59), seguiti da tunisini (19) e nigeriani (14). Poi via via altre 28 nazionalità. Gli italiani invece sono 77. I dati, aggiornati al 18 marzo, li fornisce la Protezione civile dell’Emilia-Romagna. La maggior parte dei senza casa (200) risiedono attualmente in strutture alberghiere, i restanti 35 invece hanno trovato una sistemazione temporanea in strutture coperte. Gli assistiti ospitati in hotel si concentrano in prevalenza in provincia di Ferrara (123), a seguire Modena (48), Bologna (27) e Reggio Emilia (2). Tutti coloro che invece sono stati sistemati in strutture di accoglienza attualmente vivono alla Darsena City, complesso commerciale e residenziale di Ferrara. Nel dettaglio i Comuni che hanno messo a disposizione più posti in strutture ricettive sono quelli di Bondeno (56 persone) e Sant’Agostino (32) in provincia di Ferrara; Finale Emilia in provincia di Modena con 24 ospiti, Mirabello (Ferrara) con 18 e Castel Maggiore (Bologna) con 13. A seguire tutti gli altri.
 
“Il perché gli stranieri siamo ormai la maggioranza è facile da spiegare – spiega Roberta Fini, coordinatrice degli assistenti sociali a Cento – Si tratta delle persone con meno risorse economiche e di relazione. Molti italiani sono riusciti a sistemarsi attraverso il cosiddetto Cas, il contributo di autonoma sistemazione. Un contributo che viene erogato a chi riesce comunque a trovare una casa in affitto o da amici o in un secondo appartamento fuori dalla provincia di residenza. Com’è facile immaginare gli stranieri in linea generale non possono contare su queste risorse, a volte non hanno i soldi per pagare un ipotetico affitto”. Fini rileva anche un problema legato ai tempi burocratici di Acer, che ha il compito di reperire gli alloggi da assegnare ai senza casa. “I tempi di intervento dell’agenzia a volte sono biblici, spesso poi siamo noi assistenti sociali a segnalare direttamente ad Acer i nominativi dei privati disponibili ad affittare”. 
 
SempRE secondo i dati della Protezione civile sono invece 38.726 le strutture controllate attraverso una valutazione di agibilità post-sismica con scheda Aedes (Agibilità e Danno nell’emergenza sismica). Di questi più di un terzo (il 36%) è immediatamente agibile, il 18% è temporaneamente o parzialmente inagibile, il 36% è stato dichiarato inagibile e il 5% inagibile per rischio esterno, ossia a causa di elementi esterni pericolanti, il cui crollo potrebbe interessare l’edificio. (giovanni stinco)
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