Emilia Romagna, al via il Servizio civile regionale. La Regione apre all’autofinanziamento
BOLOGNA - In Emilia-Romagna sono raddoppiati i fondi destinati ai progetti di servizio civile regionale (da 507 mila euro a oltre 1 milione) e triplicati i posti a disposizione, da 134 a 335. Sono alcune delle ‘ricadute’ positive legate alla legge di riforma del servizio civile (legge 8 del 30 giugno) e al programma europeo Garanzia Giovani. Le altre novità? La flessibilità del servizio civile in termini di età (esteso ai giovani fino ai 29 anni), di tempo (la durata dei progetti è fissata tra i 6 e gli 11 mesi), di impegno settimanale (dalle 15 alle 25 ore) e l’apertura al finanziamento dei progetti da parte di altri enti, pubblici e privati, diversi da Stato e Regione. Su 335 posti finanziati, infatti, 126 sono all’interno di Garanzia Giovani e 41 sono autofinanziati. Di questi ultimi, 35 sono a Reggio Emilia, attraverso le risorse di Fondazione Manodori e Camera di Commercio, e 6 a Modena grazie all’Unione dei Comuni modenesi area nord di Mirandola. “In questi anni abbiamo difeso il servizio civile, mantenendo i 507 mila euro all’anno, senza tagliare, perché per noi è una scelta davvero importante, per chi la compie e per la comunità dove il servizio viene svolto e l’abbiamo anche aggiornato, attraverso la nuova legge, rendendolo più flessibile, ampliando l’età dei partecipanti e recependo la Garanzia Giovani – ha detto Teresa Marzocchi, assessore regionale alle Politiche sociali – Inoltre, finora il servizio civile era rivolto agli stranieri di fatto esclusi da quello nazionale, ma grazie alla decisione del Tribunale di Milano del 2013 (che ha ordinato all’Ufficio nazionale per il servizio civile di cessare il comportamento discriminatorio e modificare il bando nella parte in cui prevedeva il requisito della cittadinanza italiana consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia) si è aperto uno spiraglio di un servizio civile nazionale per tutti. Dunque non dovremo più supplire a una mancanza: è il motivo per cui il servizio civile regionale è aperto a tutti”.
Tra i primi risultati prodotti dalla nuova legge, ci sono i 14 progetti autofinanziati per 41 posti complessivi previsti, di cui 35 a Reggio Emilia e 6 a Modena. “Mi auguro che questo risultato possa indurre altri enti a investire sul servizio civile”, ha detto Riccardo Faietti, portavoce del Forum del Terzo settore di Reggio Emilia. La flessibilità (il 20% dei progetti ha una durata tra i 6 e i 9 mesi, il 40% ha scelto tra le 20 e le 15 ore settimanali) permettera, con risorse regionali invariate di avviare una trentina di posti in più rispetto agli anni scorsi, che aggiunti ai 41 autofinanziati portano a un incremento superiore al 50% rispetto al 2013. Il servizio civile all’interno di Garanzia Giovani permetterà di avviare un numero di giovani superiore a 126 (il numero di posti finanziati) che sommati ai 209 del servizio civile regionale tradizionale porta il totale a 335 (+152% rispetto al 2013).
Garanzia Giovani. Un primo riscontro positivo arriva dal servizio civile regionale all’interno del programma europeo: sono oltre 19 mila le iscrizioni complessive per tutte le misure in Emilia-Romagna e 527 i posti messi a disposizione dagli enti (126 quelli finanziati) per 113 progetti presentati. La maggior parte dei progetti riguarda il settore dell’assistenza (55 progetti per 284 posti), seguono l’educazione e la promozione culturale (48 progetti per 216 posti), del patrimonio artistico (7 progetti per 19 posti), dell’ambiente (2 progetti per 6 posti) e della protezione civile (1 progetto per 2 posti).
Il tema del servizio civile regionale sarà al centro della Quarta conferenza regionale, che si terrà a Bologna il 29 settembre, in cui verrà presentata anche la ricerca curata dal dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna sui bandi straordinari per le zone colpite dal sisma che hanno visto 500 giovani impegnati per 12 mesi dall’aprile 2013 in progetti speciali di vicinanza e sostegno alle popolazioni terremotate e di recupero dei beni artistici. Obiettivo? Fornire un quadro su alcune caratteristiche del servizio civile legati agli aspetti motivazionali, formativi e organizzativi percepiti dai giovani coinvolti. Dalla ricerca emerge una piena soddisfazione sul clima relazinale instaurato tra volontari, operatori dei servizi, responsabili dei progetti. La maggioranza dei volontari non ha segnalato l’esistenza di conflittualità o frustrazioni e ha apprezato l’elevato livello di socializazione raggiunto nel corso dell’esperienza. Anche sul piano dell’acquisizione delle competenze i risultati sono stati buoni. “Pur rimanendo una scelta di partecipazione personale da parte dei giovani, il servizio civile deve diventare uno strumento con una maggiore riconoscibilità in termini di competenze maturate”, ha detto Luigi Guerra, direttore del dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna. (lp)