Emmanuel, l'associazione Mus-e: ancora tanta strada per l'integrazione
Foto: Cristina Girotti
ROMA – La tragica uccisione di Emmanuel Chidi Namdi, 36enne nigeriano arrivato lo scorso settembre al seminario vescovile di Fermo dopo essere fuggito dalla Nigeria con la sua compagna, ha sconvolto gli animi non solo della città marchigiana ma anche di tutti gli italiani. “Fuggire da Boko Haram, rischiare la vita in una traversata che possiamo soltanto lontanamente immaginare cosa possa significare in termini di sofferenza, ed arrivare a Fermo per trovarvi la morte, questo è quanto accaduto a Emmanuel, profugo nigeriano poco più che trentenne, in queste ore, a seguito di un diverbio degenerato poi in uno scontro fatale”, ha dichiarato Enrico Paniccià, presidente della onlus Mus-e del Fermano.
Chiniery e Emmanuel nel giorno della loro promessa di matrimonio celebrata da don Vinicio Albanesi nella chiesa di San Marco alle Paludi il 6 Gennaio 2016 (Foto: Cristina Girotti) |
“Un triste, drammatico epilogo, frutto dell’ignoranza e della violenza, che ci fa però capire quanto ancora ci sia da lavorare per costruire un contesto sociale civile, tollerante, rispettoso delle libertà di tutti. Libertà di avere un colore della pelle diverso, una cultura diversa o una diversa religione”.
Paniccià ha proseguito affermando: “Da anni, come Mus-e del Fermano, di cui Don Vinicio Albanesi è presidente onorario, ci impegniamo quotidianamente a lavorare nelle scuole dove forte è la presenza di bambini stranieri per contribuire a creare un clima di conoscenza e reciproco rispetto tra gli alunni attraverso laboratori didattici che fanno dell’arte il punto cruciale. I bambini, di tutte le etnie, riescono a dialogare, a capirsi e ad entrare in sintonia tra di loro. I grandi, purtroppo, lo sappiamo, fanno molta più fatica”.
Paniccià ha poi concluso: “Tutti noi di Mus-e del Fermano, insieme a Mus-e Italia, ci stringiamo alla compagna di Emmanuel, e a tutti coloro che piangono questa morte assurda. Quello che mi sento di poter garantire, a nome dell’associazione, è l’impegno a proseguire il nostro lavoro nelle scuole, nella consapevolezza che è lì, coltivando la conoscenza ed il rispetto reciproci tra i più piccoli, che si può costruire un futuro di pace e solidarietà”.