Epatite C, proposta Ace: "Eliminare le barriere di accesso ai farmaci per un anno"
"Il nostro obiettivo e' l'abbattimento delle limitazioni di accesso e lanciamo oggi una proposta: eliminare in via sperimentale per 1 anno le barriere di accesso ai farmaci epatite C e mettere un tetto di 50mila terapie in modo che non si superi il budget allocato. Dalle nostre indagini risulta che nei primi mesi del 2017 i pazienti gravi da curare presenti in numerosi centri autorizzati saranno quasi esauriti, informazioni perfettamente compatibili con l'attuale e vistosa diminuzione delle prescrizioni settimanali ed e' pertanto indispensabile un intervento immediato sulle limitazioni di accesso, gestito con linee guida di prioritizzazione. Con questi presupposti ci auguriamo che il governo rimanga stabilmente al suo posto per concludere l'iter parlamentare della legge di stabilita' senza interferenze". È la proposta che arriva da Alleanza contro l'Epatite attraverso le parole di uno dei sui coordinatori, Ivan Gardini, in occasione del convegno sul tema organizzato oggi a Roma dall'Ace presso il ministero della Salute.
"La valutazione clinica che abbiamo fatto sui pazienti, soprattutto cirrotici- ha spiegato Antonio Gasbarrini, coordinatore Ace e professore di Gastroenterologia all'Universita' Cattolica Sacro Cuore di Roma- che hanno portato a termine il trattamento, e' risultata impressionante. Ed e' un dato di fatto che i pazienti in cui la malattia viene eradicata poi ricorrono molto meno agli ambulatori, con conseguenti immediati risparmi per il Ssn. I risparmi derivanti dalla cura dell'epatite C non si vedranno nel breve ma nel lungo termine". Intanto lo sforzo dei clinici e delle istituzioni ha portato ad oggi a trattare in Italia "piu' di 60mila pazienti con infezione cronica da Hcv e malattia epatica severa, con tassi di guarigione dall'infezione nella pratica clinica elevatissimi e sovrapponibili a quelli degli studi registrativi dei farmaci antivirali".
Ha commentato quindi Edoardo G. Giannini, segretario Aisf e professore di Gastroenterologia presso il dipartimento di Medicina Interna, Irccs-Azienda ospedaliera Universitaria San Martino-Ist, Genova: "Questo ha comportato benefici immediati per i pazienti e determinera', in un'ottica a medio e lungo termine, rilevanti ricadute di carattere sanitario, sociale ed economico. In questo frangente, le parole e l'impegno del ministro della Salute sono accolte con estremo favore, in quanto permetteranno il proseguimento delle cure- ha infine concluso- indicando la possibilita' di apertura ai trattamenti a un base piu' ampia di pazienti".
(DIRE)