Etiopia, gli esperti Onu: Addis Abeba usa la fame come un'arma di guerra
ROMA - Esistono "fondati motivi per credere" che il governo dell'Etiopia e le forze a esso alleate abbiano attuato misure per "privare sistematicamente la popolazione del Tigray" di elementi essenziali alla loro sopravvivenza, incluso "sistema sanitario, istruzione e cibo". A denunciarlo in un rapporto è stata la Commissione di esperti sui diritti umani in Etiopia, istituita dalle Nazioni Unite l'anno scorso per far luce su eventuali violazioni nel contesto del conflitto scoppiato nel novembre 2020 fra l'esecutivo di Addis Abeba e le autorità della regione settentrionale del Tigray. Le ostilità sono riprese il mese scorso, dopo una tregua "umanitaria" durata circa cinque mesi.
Secondo quanto affermato dall'organismo, costituito da tre esperti indipendenti di tre nazionalità diverse - Sri Lanka, Stati Uniti e Kenya - potenziali crimini di guerra e contro l'umanità sono stati commessi da più parti belligeranti: le forze armate etiopi ed eritree e le forze di difesa del Tigray. Secondo gli esperti dell'Onu, queste ultime però, a differenza delle forze armate di Addis Abeba, non si sarebbero macchiate dei crimini di riduzione in schiavitù sessuale dei civili e di utilizzo della fame come arma di guerra. Il governo etiope avrebbe inoltre commesso crimini contro l'umanità, come lo stupro, la tortura e l'omicidio.
La Commissione ha denunciato ostruzionismi di vario tipo, sia durante la sua prima e al momento unica visita in Etiopia, a fine luglio, sia durante il suo lavoro da remoto. L'organismo ha lamentato mancanza di collaborazione anche da parte di altre agenzie dell'Onu operative sul campo.
Gli esperti hanno esortato l'Unione Africa e un organismo regionale dell'Africa orientale, l'Igad, ad "agire per stabilire la pace". Gli specialisti dell'Onu hanno invitato le parti belligeranti a sospendere le ostilità e a garantire la sicurezza dei civili e hanno invitato il governo a impegnarsi per dei negoziati di pace. La Commissione ha chiesto ad Addis Abeba anche di "garantire il pieno accesso" umanitario al Tigray. (DIRE)