Europa, l’Agenzia per i diritti fondamentali chiede una giustizia a misura di minore
- BRUXELLES - Una giustizia più a misura di minore per tutelare le centinaia di migliaia di bambini e ragazzi che, ogni anno, in Europa, sono coinvolti in procedimenti giudiziari. A chiederlo, nella sua ultima relazione pubblicata oggi è la Fra (l’Agenzia europea per i diritti fondamentali), che dichiara inammissibile che i minori, quando partecipano a un processo, siano confusi o stressati. Migliorare la protezione dei diritti dei minori nei sistemi giudiziari è uno degli obiettivi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (Crc), che è stata ratificata da tutti gli Stati membri dell'Ue. Anche il Consiglio d’Europa ha adottato linee guida specifiche per una giustizia a misura di minori.
Dalla ricerca della Fra emerge che, nel 2010, circa 74 mila bambini sono stati vittime di reati e 495 mila sono stati coinvolti in cause di divorzio in undici Stati membri dell’Unione Europea. Il problema, secondo l’agenzia, è che le prassi in merito a una giustizia più a misura di minori variano enormemente non solo da paese a paese ma anche all’interno di un singolo Stato.
Fra i punti più scottanti rilevati ci sono:
Il diritto dei minori a essere ascoltati. Se il rispetto di un tale diritto è migliorato negli ultimi anni nei procedimenti penali, ancora non si sono raggiunti buoni risultati nelle cause civili.
Audizioni in aule adatte. E’ necessario che i minori siano sempre ascoltati in aule che tengano conto della loro età e delle loro necessità specifiche e che le audizioni siano condotte da professionisti con una formazione adeguata. E’ inoltre necessario che gli interrogatori siano ridotti al minimo sia a livello di tempo che di invasività per il minore.
Necessità che i minori siano adeguatamente informati. Anche se in molti Stati membri ci sono leggi che garantiscono il diritto del minore all’informazione, spesso tali leggi restano lettera morta e i ragazzi e i bambini non sono consapevoli dei loro diritti, di quello che sta succedendo, della tempistica e della modalità del procedimento. Una tale attività di informazione può anche essere svolta con l’ausilio di materiale specifico preparato ad hoc e che tenga conto dell’età dei minori coinvolti.
Diritto del minore alla privacy e a non subire ulteriori danni. Anche qui le leggi per la maggior parte dei casi esistono, ma non vengono applicate. Per i minori si dovrebbero prevedere audizioni in aule separate e non a contatto con le altre parti in causa nel procedimento. Quando possibile, video-collegamenti e videoregistrazioni fatte da personale formato appositamente dovrebbero essere utilizzate in maniera preferenziale, invece di costringere il minore a recarsi in tribunale o da avvocati e giudici.
Più formazione per il personale. Il personale spesso non possiede la formazione adatta per interagire con i minori, in particolare quando questi ultimi fanno parte di una minoranza etnica o quando hanno una disabilità. Un accesso agevolato all’assistenza legale per i minori che fanno parte di gruppi con particolari vulnerabilità servirebbe a prevenire episodi di discriminazione nei loro confronti. (Maurizio Molinari)