Europarlamento: sistema di quote per la ripartizione dei richiedenti asilo
Roma - "L'Ue dovrebbe fare tutto il possibile per evitare ulteriori perdite di vite umane in mare, a esempio ampliando il mandato dell'operazione Triton per includere anche le operazioni di ricerca e soccorso a livello di Ue". Lo dice una risoluzione non vincolante votata dal Parlamento europeo mercoledi'.
Inoltre, i deputati chiedono alla Commissione "di fissare una quota vincolante per la ripartizione dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri e piu' finanziamenti ai programmi di reinsediamento" e invitano l'Ue e i suoi Stati membri "a definire un mandato chiaro per Triton, in modo da ampliarne l'ambito di intervento e il mandato per le operazioni di ricerca e soccorso a livello di Ue" (attualmente, Triton e' coordinato dall'agenzia Ue Frontex e la sua missione si estende fino a 30 miglia nautiche dalle coste italiane)".
Infatti, gli Stati membri dovrebbero "fare tutto il possibile per identificare i corpi e le persone scomparse e fornire le risorse necessarie a garantire che gli obblighi di ricerca e soccorso siano di fatto rispettati", incluso un aumento di fondi per Frontex e l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (Easo), come affermato nel testo "approvato con 449 voti a favore, 130 contrari e 93 astensioni".
Ancora, il Parlamento chiede che "sia messa a punto un'operazione umanitaria europea di ricerca, solida e permanente, che, come Mare nostrum, sia operativa in alto mare e alla quale contribuiscano tutti gli Stati membri sia con risorse finanziarie che con attrezzature e mezzi, e sollecita l'Ue a cofinanziare tale operazione".
Lo scopo e' "rafforzare la solidarieta' e la condivisione delle responsabilita' tra i paesi dell'Ue", perche' il Parlamento "deplora che il Consiglio europeo del 23 aprile non si sia impegnano per istituire un meccanismo vincolante di solidarieta' in tutta l'Ue".
Per i deputati del Parlamento europeo quindi, per rispondere "alle recenti tragedie nel Mediterraneo con solidarieta' e equa ripartizione della responsabilita'", la Commissione europea "dovrebbe fissare una 'quota vincolante' per la ripartizione dei richiedenti asilo tra tutti i paesi Ue; gli Stati membri dovrebbero utilizzare appieno le possibilita' esistenti per il rilascio dei visti umanitari e prendere in seria considerazione la possibilita' di applicare la direttiva del 2001 sulla protezione temporanea oppure l'articolo 78, paragrafo 3, Tfue, i quali prevedono entrambi un meccanismo di solidarieta' in caso di afflusso massiccio e improvviso di sfollati; i paesi dell'Unione europea dovrebbero fornire un maggiore contributo ai programmi di reinsediamento esistenti; le regole del sistema europeo comune di asilo devono essere rapidamente e integralmente recepite nel diritto nazionale e attuate da tutti gli Stati membri partecipanti".
Infine, "per la cooperazione con i paesi terzi e lotta contro gli scafisti", la risoluzione chiede "un piu' stretto coordinamento delle politiche dell'Ue e degli Stati membri nell'affrontare le cause all'origine della migrazione e una maggiore cooperazione con i paesi partner in Medio oriente e in Africa; chiede anche sanzioni penali il piu' possibile severe contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti ed esorta gli Stati membri e le agenzie dell'Ue a collaborare piu' strettamente per individuare e tracciare il finanziamento di queste reti criminali e identificare il loro modus operandi, per impedire loro di arricchirsi mettendo a repentaglio la vita dei migranti". (DIRE)