Secondo l’organizzazione, tra forte astensione e crescita dei nazionalismi, la maggioranza parlamentare che ha dato vita al Green Deal ancora regge. “Ora tocca ai leader europei avere il coraggio di dare continuità alla transizione”
ROMA – “Dopo una campagna elettorale contrassegnata da mirabolanti fake-news su clima e ambiente, propagandate dalle forze estremiste e nazionaliste in tutta Europa che hanno fatto da cassa di risonanza agli interessi delle potenti lobby legate ai combustibili fossili, i cittadini europei hanno ridisegnato il panorama politico a Bruxelles dando spazio alle preoccupazioni più profonde per la loro sicurezza economica e sociale”. Così, in una nota, il Wwf commenta il risultato delle elezioni europee 2024.
“I risultati elettorali aggregati prospettano una maggioranza a favore del Green Deal più limitata – spiega il Wwf -, ma che resta possibile e auspicabile proprio per dare una risposta concreta alle preoccupazioni generate da un clima che cambia sempre più velocemente con gravi conseguenze sulla stabilità sociale, economica e finanziaria degli europei. È evidente che puntare sulla sostenibilità ambientale stimoli la nostra economia e rappresenti un importante fattore di crescita dell’occupazione. A livello europeo più di 5,1 milioni di persone lavorano nei posti di lavoro green e il loro numero cresce di anno in anno. Gli investimenti nell’energia pulita hanno contribuito a quasi un terzo della crescita del Pil dell’Unione europea nel 2023. È sconcertante ignorare questi dati e continuare a difendere gli interessi di quelle industrie che hanno contribuito al caos in cui ci troviamo oggi”.
La crisi ambientale e climatica, intanto, continua a preoccupare. “Il Copernicus Climate Change Service, finanziato dalla Commissione europea, ha attestato che il mese di maggio 2024 è stato il maggio più caldo mai registrato a livello globale – spiega il Wwf nella nota -, con una temperatura media globale dell’aria superficiale di 0,65°C superiore alla media del 1991-2020, segnando il dodicesimo mese consecutivo con una temperatura media globale record per il mese corrispondente”.
“Come Wwf abbiamo seguito queste elezioni con una particolare attenzione, creando l’Osservatorio Natura chiama Europa che ha prodotto analisi e dossier, confrontandosi con le forze politiche e tante altre componenti della società civile – spiega Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Italia -. Il voto di ieri non ci ha sorpreso: l’Europa si ritrova impaurita davanti alle enormi sfide che dovrà affrontare nei prossimi anni, a partire dalla transizione ecologica. I cittadini europei chiedono maggiore sicurezza e un futuro più prospero: obiettivi che potranno essere raggiunti solo se si confermerà la scelta di una giusta transizione ecologica che non penalizzi le fasce delle popolazioni che già oggi sono in sofferenza per motivi che nulla hanno a che fare con il percorso tracciato dal Green Deal. Il nuovo Parlamento europeo e la nuova Commissione non potranno ignorare questa enorme sfida, anche per le future generazioni. Ma saranno soprattutto i Capi di Stato e di Governo a indicare la rotta. Vedremo quali scelte vorrà adottare il Governo italiano che finora si è quasi sempre opposto all’avanzamento delle politiche ambientali in Italia e in Europa. Questa scelta, se non vi sarà un cambio di rotta, avrà effetti disastrosi sulla protezione dell'ambiente, ma anche sulla salute e sulla sicurezza di tutti i cittadini”.