Expo, le associazioni: ecco perché non firmiamo la Carta di Milano
MILANO - Generica e lacunosa su alcuni temi fondamentali: Slow Food e Oxfam non firmano la Carta di Milano, documento base e allo stesso eredità di Expo. Ieri è stata Caritas Internationalis a bocciarla: "non si sente la voce dei poveri del mondo, né di quelli del Nord né di quelli che vivono nel Sud del pianeta", aveva detto ieri Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis. Secondo l'organizzazione, infatti, il documento offre un approccio limitato per la risoluzione della fame nel mondo.
La Caritas non è l'unico organismo internazionale a criticarla. "Contiene delle buone intenzioni, sulle quali è facile essere tutti d'accordo -spiega Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia-. Abbiamo partecipato ai lavori preparatori della Carta, ma abbiamo deciso di non firmarla perché non tocca alcuni nodi: la proprietà dei semi, l'acqua come bene comune, i cambiamenti climatici. E poi non prevede impegni concreti per i governi e le multinazionali". Slow Food ha un padiglione in Expo. "Ci è sembrata comunque un'occasione per poter parlare di certi temi a un pubblico vasto -precisa Pascale-. E la Carta di Milano è purtroppo generica. Certo è un primo passo, ma secondo noi non basta. È il frutto di una mediazione, tra i firmatari ci sono anche alcune multinazionali e capisco che il Governo italiano non abbia potuto osare di più. Il nostro compito invece è quello di spingere più avanti il dibattito e proporre modelli alternativi".
Sulla stessa lunghezza d'onda Oxfam Italia, che fa parte del network internazionale di 17 organizzazioni non governative distribuite in altrettanti Paesi. "La carta di Milano è un buon punto di partenza -spiega Federica Corsi, dell'Ufficio campagne di Oxfam-. Ma è lacunosa su cinque temi: politiche per l'agricoltura contadina, stop alla speculazione finanziaria su materie prime come il cibo, tolleranza zero su landgrabbing, riduzione della Co2 e consumo di suolo agricolo". Ieri Oxfam era presente in Expo con il flash mob "Table for everyone: sfidiamo la fame", con centinaia di attivisti seduti in silenzio a terra che battevano un cucchiaio contro un piatto vuoto, a simboleggiare la condizione di chi ogni giorno non ha cibo per nutrirsi. E ha lanciato una petizione (www.oxfamitalia.org) indirizzata al premier Matteo Renzi affinché il governo italiano prenda impegni concreti per la riduzione della povertà sia nel nostro Paese che nel mondo. (dp)