Expo, le stime della Cgil: 9 mila posti di lavoro prodotti
MILANO - Gli effetti di Expo sul mercato del lavoro ancora non si vedono. E difficilmente si vedranno in quest'ultimo rush finale di aprile prima dell'apertura dei cancelli. "Crediamo che il punto massimo di occupazione si avrà nei mesi dell'esposizione. Arriveremo a 9 mila posti prodotti da Expo contro i 20 mila promessi", dichiara Graziano Gorla, segretario della Camera del Lavoro di Milano. A questi vanno aggiunti i lavoratori dell'indotto. Expo, da evento temporaneo, non puó creare posti di lavoro stabili, ma "sarà più che altro una vetrina".
Al momento sono 6.400 al giorno i lavoratori sul sito espositivo che corrono contro il tempo perché Expo apra il 1 maggio come da programma. "Se i sindacati non si fossero battuti per inserire una norma che limita il volontariato, avremmo corso il rischio di trovarci a lavorare tutti i giorni per sei mesi volontari non retribuiti", aggiunge. Il sindacato ha ridotto la quota di volontari dai 60 mila auspicati da Expo fino a 15 mila, con 15 giorni di tempo massimo sul sito. Anche sulla condivisione delle norme nei contratti di lavoro Gorla si dice soddisfatto: i Paesi stranieri stanno adottando il protocollo proposto dai sindacati, "a parte qualcuno che fa ancora resistenza". Anche per questo il membro più caldo sarà dopo l'apertura.
All'incontro "Il lavoro oltre il presente" la Cgil si interroga anche sul post evento. Gorla propone un Chilometro Expo, sul modello del Chilometro rosso dell'imprenditore Bombassei, per concentrare in un unico spazio le più importanti realtà culturali di Milano. "Le idee non mancano - conclude Gorla - ma serve decidere ora, prima dell'apertura dei cancelli". (lb)