Il tema sarà val centro di due incontri della fiera del consumo critico (Milano, 10-12 marzo). Pazienti, operatori, persone con dipendenza, detenuti: saranno presentate "storie di vita e di speranza, ma anche di impegno e di riscatto"
- MILANO - Passo dopo passo si attraversano luoghi bellissimi e ci si confronta con la propria resistenza e forza. Quando si è un gruppo, poi, si condividono momenti di silenzio o di scherzo, ci si aiuta. Passo dopo passo, si arriva alla meta. Camminare può diventare una cura. Lo è per le persone con dipendenza da gioco d'azzardo, alcol o droghe che partecipano alle escursioni organizzate da "Passaggio chiave", rete di montagnaterapia, fondata nel 2013 da sei comunità terapeutiche e dai servizi dipendenze delle aziende sanitarie di Monza, Vimercate e Baranzate. Tra le tante imprese realizzate, anche quella di aver percorso l'anno scorso un tratto dalle via Francigena: 53 tra pazienti e operatori hanno camminato per cinque giorni da Altopascio a Siena, per un totale di 117 chilometri. "È stato impegnativo per i nostri ragazzi -racconta Lorenzo Grimaldi, educatore professionale dell'Unità Dipendenze Asst Monza-. Ma erano anche molto soddisfatti quando siamo arrivati a Siena: alcuni mi hanno detto che non avevano mai visto posti così belli. Hanno potuto immergersi nel paesaggio, camminare lentamente, gustarlo pienamente".
Che la metà sia una vetta delle Alpi come quella di percorrere un sentiero pianeggiate che costeggia un lago, il camminare può diventare uno strumento di cura importante per chi deve rompere con il gioco d'azzardo o con l'alcol o con ogni altra forma di dipendenza. "Il cammino e la montagna permettono di conoscere il proprio corpo, sollecita a resistere alla fatica, a superare gli ostacoli e le difficoltà", sottolinea Lorenzo Grimaldi.
E il cammino come strumento per curarsi o cambiare vita sarà al centro di due incontri di Fa' la cosa giusta!, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, organizzata dal 10 al 12 marzo da Terre di mezzo, nei padiglioni di Fieramilanocity (MM Lotto). In particolare, sabato 11 marzo, dalle 16 alle 17, verranno presentate "storie di vita e di speranza, ma anche di impegno e di riscatto", come quella di Fabrizio Pepini che, dopo aver scoperto di avere una malattia considerata incurabile, ha deciso di lottare, sottoponendosi alle cure mediche e ha iniziato a camminare: in cinque anni ha percorso circa 18 mila chilometri ed è appena tornato dal suo nono Cammino di Santiago. Interverranno anche Lorenzo Grimaldi e Fabiano Gorla, coordinatore della comunità terapeutica “Il Molino della Segrona” con la sua esperienza di cammino per detenuti. Ci saranno anche Laura Bonetti e Marco Rovati di “2 cuori in cammino” che hanno raggiunto pochi giorni fa Santiago di Compostella per raccogliere fondi per l’acquisto di un ecografo per la prevenzione dei tumori al seno.
Domenica 12 marzo, alle ore12, si terrà invece l'incontro "Lascio tutto, cambio vita". Storie di uomini e donne che la svolta l'hanno realizzata coi piedi, macinando migliaia di chilometri. Interverranno Marco Maccarini, volto radiotelevisivo e camminatore, Elisabetta Cerea, psicoterapeuta, e i camminatori Andrea Polidoro, Claudio Pelizzeni e Paolo Cignini. "Le motivazioni per cui si inizia un cammino sono veramente tante -racconta Alberto Pugnetti, fondatore di Radio Francigena -. La motivazione religiosa riguarda solo il 10% delle persone. Per tutte le altre è un mettersi in gioco, è dare qualcosa di nuovo alla propria vita. Si affronta il malessere, lasciando tutto e mettendosi a camminare. C'è poi chi torna anche al proprio lavoro, dopo un periodo più o meno lungo. Ma c'è anche chi trova anche una nuova professione nel mondo dei cammini, come scrittore, documentarista o guida". (dp)