Famiglia. Gestazione per altri, il Sinodo Valdese dice “no alla criminalizzazione”
Gestazione per altri e diritti dei bambini tra i temi del Sinodo valdese, che si chiude oggi a Torre Pellice. È stato approvato dall’aula sinodale oggi, venerdì 25 agosto, un ordine del giorno in cui si esprime grande preoccupazione per politiche che negano i diritti ai bambini e alle bambine già nate.
Nell’ordine del giorno i firmatari e le firmatarie, deputati e deputate del Sinodo, dicono “no” alla criminalizzazione di qualsiasi forma di gestazione per altri, condannando le norme che definiscono la Gestazione per altri (Gpa) un reato universale.
Rispetto a questi temi è stato elaborato un documento dalla Commissione per i problemi etici posti dalla scienza (una commissione ad hoc delle chiese battiste, metodiste e valdesi, formata da teologi, medici e scienziati), che ora sarà posto al vaglio e all’approfondimento delle chiese locali.
“Auspichiamo che nelle comunità vi siano sempre una maggiore conoscenza e confronto etico – ha dichiarato Ilenya Goss, pastora e coordinatrice della Commissione - per andare oltre gli stereotipi e i rischi di idealizzazione della maternità, la cui ricaduta ultima è rappresentata anche da espressioni svalutanti come ‘utero in affitto’”.
Il quadro di riferimento è un documento delle chiese già approvato dal Sinodo valdese nel 2017, dedicato alle numerose forme di famiglia possibili. Già da anni, infatti, le chiese protestanti sostengono le famiglie arcobaleno, in nome dell’accoglienza e della serenità di tutte e tutti, a partire dalle bambine e dai bambini.