14 aprile 2016 ore: 15:04
Famiglia

Famiglia, il ministro Costa: “Presto il testo unico"

L'intervento alla presentazione del rapporto Unicef sul benessere dell'infanzia: “Dobbiamo mettere ordine tra le numerose norme e creare un testo unico comprensibile per tutti”. "Attenzione alle norme contro la famiglia, come quelle sul gioco d'azzardo"
Bambino al parco gioco. Sulla sbarra a testa in giù

Roma - “I dati emersi dal rapporto dell’Unicef non mi stupiscono. Da liberale ho sempre voluto valorizzare una disuguaglianza nell’arrivo ma è fondamentale che ci sia uguaglianza nella partenza. Lo Stato deve lavorare per dare a tutti le stesse opportunità”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie con delega alle Politiche per la Famiglia, Enrico Costa, durante la presentazione del rapporto Unicef sull’equità dei bambini. “Dobbiamo offrire un reale sostegno alla famiglia. Per capire il quadro della situazione è fondamentale l’attività di studio e di monitoraggio come quella svolta dall’Unicef. Bisogna lavorare sui dati numerici che devono essere calati nella realtà. La cosa più grave è che ci siamo delle disparità nell’accesso alle cure mediche. È una cosa che lo Stato non può accettare”.

“Sono un ministro senza portafoglio”, ha continuato Costa, “e il mio compito è quello di fare in modo che gli altri ministri spendano bene le loro risorse ma ci sono tante misure che possono essere attuate anche senza soldi. Ad esempio abbiamo inserito nel def, documento di economia e finanze, una norma che prevede la realizzazione del testo unico della famiglia. Sarà un testo chiaro e semplice. Le persone che più hanno bisogno sono quelle che fanno più fatica ad approcciarsi a queste norme e non possono certo rivolgersi ad un consulente. Il mio compito è quello di dare organicità alla materia. Ma dobbiamo anche stare attenti alle norme contro la famiglia, come quelle sul gioco d’azzardo che hanno un impatto negativo sui più deboli. Questa sarà una mia battaglia”.

Costa ha poi affrontato il problema della denatalità nel nostro Paese: “Dobbiamo cercare misure per invertire questa tendenza. I dati ci dicono che aumentano le mamme che nei primi due anni dalla nascita del loro bambino perdono il lavoro. C’è una situazione di crisi in cui è difficile far conciliare vita lavorativa e vita familiare”. 

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