Fattoria urbana assume richiedenti asilo. "C’è speranza oltre la propaganda"
BOLOGNA – Samba e Omar sono due giovani richiedenti asilo che, dopo alcuni mesi di tirocinio formativo, sono stati assunti con un contratto a tempo indeterminato part-time per lavorare al progetto di fattoria urbana del circolo Arci La Fattoria. Hanno 24 e 28 anni, vengono dal Senegal e da novembre 2016 sono accolti da Arci Solidarietà. “Proponiamo a tutti i richiedenti asilo un tirocinio di 3 mesi – spiega Rossella Vigneri, presidente di Arci Bologna –. Al termine del loro, il presidente del circolo ha scelto di proseguire per altri 2 mesi. È stato naturale trasformarlo poi in un contratto”.
Samba e Omar si prenderanno cura – come già stanno facendo – dell’orto e degli animali della fattoria. Gestiscono anche un pezzo di terra in cui hanno scelto di coltivare prodotti non tradizionali per un orto bolognese, come le arachidi. “Coltivano prodotti legati alla loro tradizione: è la dimostrazione che fanno veramente parte della comunità. Non solo: hanno anche la responsabilità di aprire e chiudere la fattoria, e gestiranno le visite e le attività”, specifica Piera Vinci, operatrice di Arci Solidarietà.
Entrambi i ragazzi hanno un’esperienza pregressa nel campo dell’agricoltura e dell’allevamento, accumulata in Senegal: “Quando c’è stata la possibilità di assumere 2 persone, abbiamo pensato a chi avrebbe avuto più piacere a stare in questo ambito. Nessuno di noi ha avuto dubbi, Samba e Omar erano le figure ideali. Così facendo abbiamo valorizzato le loro competenze – continua Vinci, che sottolinea anche la felicità dei ragazzi –. Sono contenti perché si sono sentiti riconoscere da una comunità, che crede in loro e pensa che abbiano lavorato bene”.
Il circolo è frequentato anche da persone anziane che, dopo un primo momento di diffidenza, si sono prese cura dei giovani senegalesi e hanno trasmesso loro il loro sapere. “La realtà è fatta anche di incontri semplici, di strette di mano, di storie belle che abbiamo il dovere di raccontare. C’è vita e speranza oltre la propaganda”, ha scritto Vigneri su Facebook, che aggiunge: “Questa storia è una risposta a quello che leggiamo e ascoltiamo quotidianamente. Notizie così dovrebbero essere sempre più diffuse. L’informazione di oggi è drogata, ma il percorso di Samba e Omar è la dimostrazione che la nostra comunità è ancora in grado di accogliere. Non siamo tutti così incattiviti e intolleranti come vogliono farci credere, c’è ancora del buono. Esperienze simili non sono rare nel nostro territorio, ed è importante siano messe in luce”.
La fattoria urbana è in via Pirandello, nel quartiere S. Donato, circondata da palazzi e abitazioni: una tipica “city farm”, un luogo in cui la campagna invade gli spazi cittadini per farsi conoscere e apprezzare. In collaborazione con le educatrici dell’associazione Virgola ed Eibò, è aperta a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a quel mondo: i destinatari principali dei progetti sono le scuole, ma è possibile effettuare percorsi anche per gruppi di privati e per altri centri extra-scolastici. Tra le proposte, attività didattiche (dai nidi dell’infanzia alle scuole medie), campi estivi e anche un orto di cui prendersi cura. (Ambra Notari)