31 marzo 2017 ore: 11:58
Disabilità

Ferrari Yacht Design, gli architetti che progettano barche senza barriere

Paolo e Mario Ferrari disegnano imbarcazioni accessibili. Oggi la presentazione dei progetti al workshop sulla nautica per tutti a Marina di Carrara: “Progettisti e costruttori devono comprendere che il mare è di tutti”
Progetto barca accessibile 1

FIRENZE – “E’ molto importante far comprendere, prima di tutto ai costruttori e ai progettisti di imbarcazioni, che la possibilità di godere di una ricchezza unica come il mare deve essere di tutti”. Parola di Ferrari Yacht Design, lo Studio triestino attivo dal 2000 per favorire l’accessibilità dei disabili sulle barche, con modelli pensati per essere non solo mezzi inclusivi, ma anche barche a vela da crociera e da competizione dal design moderno e raffinato. Responsabili dello studio sono Paolo e Mario Ferrari, due architetti navali che nel loro lavoro prestano particolare attenzione alle esigenze dei navigatori disabili. 

Progetto barca accessibile 2

La progettazione di imbarcazioni accessibili, spiegano, “nasce dalla convinzione che il mare possa essere vissuto realmente da tutti, anche se non in maniera totale, almeno per quanto riguarda il lato emotivo e la capacità di creare unione tra diverse persone, superando qualsiasi tipo di barriera, sia fisica, sia mentale”.

Progetto barca accessibile 1

Tra i vari modelli pensati, alcuni dei quali saranno illustrati nel corso del workshop sulle imbarcazioni accessibili di oggi a Marina di Carrara, c’è il Ferrari 28, imbarcazione di appena 8,50 metri, che consente ad equipaggi misti di compiere uscite giornaliere, prestandosi ottimamente come barca scuola.  Il Ferrari 33 è invece un concept che concentra la propria attenzione sui problemi legati all’imbarco e sbarco delle carrozzine e alla distribuzione degli interni con interessanti soluzioni spaziali, tipiche di yacht più grandi.

Il Ferrari 45 Ocean Racer, infine, è espressamente pensato per essere fruito da disabili, rinunciando a tutte le attrezzature necessarie per superare le classiche barriere architettoniche (piattaforme mobili, attuatori, ecc.). La soluzione adottata per la timoneria ha privilegiato la scelta di un’unica grande ruota che, attraverso le sue dimensioni generose e l’assenza di razze (il meccanismo rivoluzionario lavora sotto il paiolo), consente il passaggio della carrozzina al suo interno.

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