Firenze, il museo Benozzo Gozzoli si candida a polo d’eccellenza nell’accessibilità
FIRENZE - Un polo museale di eccellenza, a livello nazionale, sul versante dell’accessibilità e dell’inclusione sociale. La candidatura viene lanciata da un Museo della provincia di Firenze, il Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino (Museo Be.Go.), sul quale la Fondazione CR di Firenze annuncia un investimento cospicuo: 300.000 euro, sulla base di un progetto da realizzare in tre anni. Obiettivo di fondo, potenziare quella visione di “Museo per Tutti”, per cui il Be.Go. ha già iniziato a distinguersi nel panorama nazionale dal 2013, rendendo “accessibile” e fruibile il suo patrimonio artistico prima ai non vedenti e ipovedenti e in seguito ai malati di Alzheimer, e infine (nel 2016-17) coinvolgendo nella sua programmazione (in veste di Comune capofila) altri musei dell’Empolese Valdelsa. Da questa esperienza, quanto mai preziosa, nasce l’interesse della Fondazione CR di Firenze, che punta non solo ad ampliare il pubblico con problemi di disabilità (non udenti, visitatori con disturbi dello spettro autistico), ma a declinare il concetto di “accessibilità” nel senso più vasto, inteso come opportunità di accesso alla “bellezza” dell’arte da parte di tutti.
- Le finalità e i contenuti del progetto sono stati illustrati stamani nella sala stampa della Fondazione CR di Firenze dal Direttore, Gabriele Gori, dal Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, dal Vicesindaco con delega alla Cultura, Claudia Centi, dal direttore scientifico del Museo Be.Go., dott.ssa Serena Nocentini e dalla responsabile del progetto per la Fondazione CRF Letizia Paradiso.
Fra gli interventi contemplati nel progetto per il 1° anno figura anzitutto la realizzazione di un Centro di sperimentazione e di documentazione sull’accessibilità, sviluppando una piattaforma web dinamica e accessibile, secondo le linee guida “W3C”, che possa essere gestita direttamente dal personale e continuamente implementata, per la trasmissione di tutti i contenuti sopra menzionati (cartacei, audio, video, ecc…); un modello che possa trarre spunto dall’esempio dei musei anglo-sassoni, con l’obiettivo di consentire lo scambio delle “buone pratiche” e dei progetti, replicabili – dunque - anche in altre realtà. I contenuti della piattaforma (ritagliati su misura in base alle capacità psico-motorie, attività educative e formative già in essere, ecc…) saranno ulteriormente rielaborati per creare una APP distribuita gratuitamente.
In secondo luogo, coinvolgere sempre di più il pubblico dei non udenti. Il Museo Be.Go., dove sono già presenti video con sottotitoli, si doterà di una video-guida con linguaggio dei segni (LIS), distribuita gratuitamente al desk, i cui contenuti saranno divulgati anche in rete nella nuova piattaforma prevista dal progetto. In terzo luogo, l’offerta di nuovi percorsi e strumenti specifici pensati per le persone con disabilità intellettiva e con disturbi dello spettro autistico.