Firenze, sport gratuito per un anno per i giovani in difficoltà
FIRENZE - Coinvolgere i ragazzi, stimolarli, appassionarli. Aiutare quelli che non ce la fanno economicamente a fare uno sport, consentendogli di iscriversi a nuoto, basket, boxe, atletica, ginnastica ritmica, calcio e altre attività. A Firenze ci ha pensato la Fondazione Compagnia di Babbo Natale che con la campagna “Esci dalla strada ed entra in campo” patrocinata dal Comune di Firenze e dal Coni toscano, vuole raggiungere i giovani per portarli nel mondo dello sport, evitando che ‘si perdano’ per la strada, che passino giornate senza far niente, magari perché le loro famiglie non hanno la possibilità economica di fargli praticare qualche attività. Il progetto prevede corsi gratuiti di un anno (con attrezzature) per tutti i ragazzi in difficoltà. Per poter usufruire del buono regalo è infatti sufficiente compilare un modulo che è allegato nel volantino che sarà diffuso nelle scuole, quartieri, dagli assistenti sociali e non solo e consegnarlo alla persona o organizzazione che ha segnalato l'iniziativa. La segreteria della Compagnia di Babbo Natale, dopo una valutazione, invierà direttamente via mail il buono da presentare alla Società sportiva scelta. Ma si può accedere anche direttamente scrivendo a entraincampo@lacompgniadibabbonatale.it e consultare il sito www.lacompgniadibabbonatale.it.
“Non era possibile in una città come Firenze non occuparsi anche dello sport - ha spiegato Silvano Gori, presidente della Compagnia di Babbo Natale - Abbiamo pensato di dare la possibilità di fare attività sportiva ai bambini di quelle famiglie alle quali normalmente diamo supporto, sussidio, aiuti in denaro e non solo, A volte si pensa che scrivere un bando equivalga a risolvere un problema, ebbene non è così. Ci sono famiglie – ha proseguito Gori - che non sanno neppure cosa è un bando, che non sanno utilizzare strumenti tecnologici. E queste famiglie rischiano di essere tagliate fuori; ecco noi vogliamo intervenire in quella parte di mondo, in quel vuoto dove anche le amministrazioni hanno difficoltà ad agire; vogliamo andarli a prendere uno per uno questi ragazzi, vogliamo fare un lavoro artigianale e sartoriale. Mandiamo i bambini a fare nuoto, rugby, calcio, danza. Ma non basta, perché sappiamo che se pago al bambino la tariffa della scuola per tutto l’anno, e poi non ha nessuno che lo accompagna, questo bambino rimane a casa. Il problema quindi – ha concluso Gori- non è solo pagare la palestra, pagare la scuola di nuoto, calcio, ma trovare la modalità per cui questo bambino riesca ad arrivarci. E questo anche è il nostro impegno”.