Flame, la band newyorchese in cui tutti i musicisti hanno una disabilità
CARPI (Modena) – Scott Stuart è un musicista country, che ama comporre le sue canzoni. Sin da piccolo, non passava giorno senza che suonasse i vasi e le pentole di casa. Oggi suona i bonghi nella band americana Flame, pronta a esibirsi martedì 30 maggio come ospite internazionale al Festival delle abilità differenti. Con lui, sul palcoscenico del Teatro comunale di Carpi, anche David La Grange. David è stato uno dei fondatori della Flame: nel 2003, a Gloversville, Stato di New York, insieme con un’agenzia che sostiene persone con disabilità, decise di creare una band composta solo da uomini e donne con una disabilità, tra sindrome di Down, ritardi cognitivi, autismo, paresi cerebrali e cecità. Decise di chiamarla Flame, ispirandosi alla torcia olimpica e ai valori che rappresenta. La Flame in questi primi 15 anni di attività ha girato il mondo, dal Partenone di Atene all’Apollo Theater ad Harlem: ha anche cantato al funerale di Eunice Kennedy Shriver, fondatrice di Special Olympics, associazione sportiva internazionale che organizza i Giochi Olimpici Speciali.
Scott Stuart ha una paralisi cerebrale ed è cieco, una condizione che non gli ha mai impedito di continuare a fare ciò che ama: la musica, appunto. David La Grange, invece, è cieco e con una disabilità mentale. Dopo avere vissuto con i genitori fino ai 3 anni, è stato dato in affido ad alcune famiglie. A 14 anni entrò in un istituto per ciechi, dove imparò a suonare la batteria. Decise allora che avrebbe voluto far parte di una band e incidere un album, ma i suoi insegnanti scrissero in un report che cullava ambizioni troppo grandi e che, prima o poi, avrebbe dovuto fare i conti con la realtà. Dopo il diploma, David si trasferì a Gloversville, senza smettere di credere nei propri sogni, dove fondò la Flame. “Sono contentissimo quando chi ascolta la nostra musica si sente felice – racconta –. Voglio che la torcia della speranza continui ad ardere. La nostra disabilità non ci fermerà, andremo avanti perché desideriamo che sempre più persone possano vedere quello di cui siamo capaci”.
Con loro, sul palco, tra gli altri elementi, anche Adrienne Phillips, lei cieca dalla nascita. A 3 anni cominciò a suonare il piano, e dopo poche lezioni era già in grado di insegnarlo agli altri: a 5 anni la prima esibizione e il desiderio fortissimo di entrare in un gruppo: “Per entrare a fare parte della ‘Flame’ ho fatto un provino stile ‘American Idol’ – ricorda –. Amo stare sul palco, viaggiare e conoscere nuove persone. Non smetterò mai di condividere il mio amore per la musica”. La prima voce del gruppo è Michelle King, giovane con autismo: “La Flame ha salvato la vita di mia figlia – racconta la mamma Mary –. Michelle non era in grado di prendersi cura di sé, ma da quando è entrata nella band tutto è cambiato. Non so spiegarlo a parole, ma per lei hanno fatto moltissimo”.
?Paul Nigra è il manager della band: “La Flame è una band che fa ottima musica. Incidentalmente, tutti i suoi membri hanno una disabilità”, racconta. E così, quello che era nato come un esperimento, è sbocciato rapidamente: oggi ha magliette, cd, e un bus per i tour. E una gran folla di fan. (Ambra Notari)