24 luglio 2017 ore: 14:44
Non profit

Fondazione Italia Sociale, Bobba: offrirà opportunità di sviluppo

Il testo è in fase di revisione. Sarà l’ultimo dei cinque decreti attuativi della riforma del Terzo settore a essere pubblicato in Gazzetta. Il sottosegretario: la nascita della Fondazione va vista come un'occasione per tutto il terzo settore italiano

MILANO - Sarà l'ultimo tra i cinque decreti attuativi della riforma del Terzo settore a essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: il testo è in fase di revisione, dopo le osservazioni del Presidente della Repubblica. La nascita della Fondazione Italia Sociale, insomma, è uno di quei parti che vengono rimandati di qualche giorno. "Per rispetto verso il Capo dello Stato non posso dire ancora quali siano state le osservazioni del Quirinale allo Statuto della Fondazione", afferma Luigi Bobba, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che in questi anni ha seguito tutto l'iter della riforma.

Permangono, intanto, i dubbi tra le diverse realtà del terzo settore (raccolti anche da Redattore sociale nei mesi scorsi) sul ruolo che svolgerà la Fondazione, che avrà ampi poteri e potrà investire nella finanza sociale, acquistare immobili o gestire quelli pubblici, garantire prestiti, costituire fondi, avviare imprese sociali, dare consulenze. Il timore è che diventi una concorrente imbattibile nella raccolti fondi, tale da assorbire risorse che ora sono a disposizione di onlus, cooperative, fondazioni e imprese sociali. "Non è vero, è una paura infondata - sostiene il sottosegretario Bobba -. La Fondazione è nata per allargare la torta. La sua funzione è quella di trovare nuove risorse per interventi ad alto impatto sociale e occupazionale. Quindi non toglie spazio agli altri, ma anzi offrirà opportunità di sviluppo. Ci sono già esperienze simili e positive in Francia e nel Regno Unito".

Un altro dei nodi critici della Fondazione Italia Sociale è che il presidente sarà nominato dal ministro del Lavoro. "Non per questo sarà una nomina politicizzata - assicura Bobba -. Verrà scelto sulla base della sua competenza, autorevolezza e affidabilità. Dovrà essere insomma una persona che il terzo settore lo conosce bene, che sa bene cosa deve fare per svilupparlo". La Fondazione avrà natura giuridica privata. "Questo le permetterà di potersi muovere con più efficacia -aggiunge il sottosegretario-. Il Governo vigilerà sulla coerenza dei suoi atti rispetto alle finalità per cui la Fondazione è stata creata. Per questo la nascita della Fondazione va vista come un'occasione per tutto il terzo settore italiano".

Sono due in particolare gli articoli dello Statuto che regolano il funzionamento della Fondazione. L'articolo 2 enuncia le attività che potrà mettere in campo. Dall' "investire in progetti imprenditoriali degli enti del Terzo settore" con "strumenti di partecipazione, prestito e garanzia" e "promuovere la costituzione di fondi", dall'acquisto o alla gestione in comodato "di beni immobili o pubblici anche facenti parte del demanio e del patrimonio indisponibile e disponibile dello Stato" agli investimenti in strumenti di finanza sociale (come il microcredito e i social bond). Potrà altresì "sostenere prestiti a soggetti del Terzo settore" avvalendosi di "intermediari autorizzati" al fine di "contenere gli onere per interessi", creare imprese sociali, cooperative e reti. Avvierà raccolte fondi e farà consulenza alle organizzazioni del terzo settore. Gli organi della Fondazione saranno il Collegio dei partecipanti, il comitato di gestione, il presidente e il vice presidente, il segretario generale e l'Organo di revisione. Il ponte di comando è costituito dal Comitato di gestione, composto da 10 membri, di cui tre designati da Presidente del consiglio, ministro dell'Economia e dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali. Il consigliere nominato dal Ministro del Lavoro "ricopre di diritto la carica di Presidente della Fondazione", si legge all'articolo 8 dello Statuto. Nel Comitato di gestione sederanno poi un membro del Consiglio nazionale del Terzo settore e sei consiglieri "designati dal Collegio dei partecipanti, che siano espressione" sia del mondo non profit che di quello profit. Ha invece solo potere consultivo il Collegio dei partecipanti, formato da rappresentanti di enti non profit e profit. La sede della Fondazione, salvo sorprese dell'ultima ora, sarà a Milano. (dp)

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