Fondo non autosufficienza, le associazioni: "Non si può più aspettare"
Disabili: manifestazione contro tagli
"L'indennità di accompagnamento di 490 euro che viene oggi data a anziani e persone non autosufficienti, permette al massimo un sostegno frammentato di tipo assistenziale, ma non accompagna la persona disabile in un percorso che lavori sull'autonomia per poi passare a progetti di integrazione sociale e professionale", afferma Improta. Secondo le associazioni, un percorso progettuale sarebbe facilitato dall'approvazione della proposta di legge del Fondo che prevede l'erogazione di assegni di cura basati su tre livelli: oltre all'indennità di accompagnamento di 490 euro, due assegni di cura di 900 o 1200 euro a seconda della gravità del bisogno. "Con 1200 euro si può garantire la retta per un mese di co-housing, ovvero co-abitazione tra ragazzi con diverse disabilità, con assistenza di personale specializzato al di fuori delle famiglie", spiega la rappresentante del Coordinamento Familiari Sociale2.
Deborah Pitruzzello, presidente della Cooperativa "Sopra le righe" che lavora con persone disabili adulte per costruire percorsi di inclusione personale e lavorativa, interverrà domani alla presentazione della legge. Ammette che oggi "Sopra le righe" lavora solo nel privato, "anche se cerchiamo per quanto è possibile di venire incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà". "La mancanza di risorse rischia di farci chiudere o danneggiare la qualità dei nostri progetti", spiega. L'allarme lanciato dalle associazioni è che progetti individuali di autonomia e integrazione rischiano di diventare un privilegio di quei disabili che hanno alle spalle famiglie con la possibilità di pagare i servizi che lo stato non fornisce. Eppure, secondo le reti associative, la spesa per sostenere progetti di autonomia oggi, permetterebbe allo Stato di risparmiare cifre molto più alte nel futuro: "Le iniziative che, come il co-housing, favoriscono l'autonomia delle persone con disabilità - continua Improta - evitano in molti casi ricoveri di tipo ospedaliero, di fatto molto più onerosi per la collettività". "Il disabile non è un malato – aggiunge - è una persona con bisogni speciali, che potrà sentirsi parte di una società civile quando le istituzioni daranno risposte progettuali e non solo emergenziali".
"Questa proposta di legge ci avvicina al modello di servizio che c'è in altri Paesi europei, che provvede in modo specifico alla non autosuffienza, invece che con il "calderone" dell'indennità di accompagno", afferma Sandro Paramatti, del Comitato Genitori Giovani Disabili Psichici. "Ho contatti con persone che vivono in Germania, che possono usufruire di un sostegno di circa 2.000 euro e vengono utilizzati tutti!" "Si tratta di un contributo che non risolve, ma che dà un sollievo alle persone fragili e alle loro famiglie", dice. "Oggi in Italia, chi parte da redditi bassi e non ha alle spalli strutture familiari all'antica, vive situazioni insostenibili", afferma. "Ci aspettiamo da questa legge un sostegno base per le situazioni più gravi" (lj).
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