Ledha e altre 17 associazioni lombarde chiedono al ministero del Lavoro di prorogare l’applicazione di quanto previsto dal Piano nazionale per continuare a erogare i contributi ai caregiver familiari per tutto il 2024
ROMA – Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità e altre 17 associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità in Lombardia hanno scritto al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, per chiedere “un intervento tempestivo in merito alla situazione che si sta creando in Lombardia”.In attuazione di quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza – si legge in una nota – la Regione Lombardia ha approvato a fine dicembre il nuovo Programma operativo che prevede un drastico taglio (da 650 a 400 euro al mese) ai contributi economici a sostegno dei caregiver familiari. Una misura, ricordano LEDHA e le associazioni, che andrà ad aggravare le condizioni già precarie di circa settemila persone con grave e gravissima disabilità.“L’approvazione del Programma regionale sta creando molta preoccupazione tra le persone con disabilità e loro familiari: preoccupazione che si allarga a molte più persone che vedono, in prospettiva, vedere messe in discussione le loro scelte di vita” scrivono le associazioni nella lettera. Le risorse “risparmiate” da Regione Lombardia, infatti, dovrebbero generare servizi erogati in forma diretta dalle amministrazioni comunali. Una decisione che viene contestata anche alla luce del fatto che le diverse opportunità presenti nel nostro sistema di welfare sociale devono essere considerate su un piano di parità. “Dal punto di vista delle persone con disabilità non è infatti comprensibile, e quindi accettabile, che il servizio erogato in forma diretta sia considerato migliore rispetto a quello in forma indiretta o dal proprio familiare”.Alla luce di questa situazione, Ledha e le associazioni di persone con disabilità chiedono che il ministero risponda positivamente alla richiesta di Regione Lombardia di poter prorogare l’applicazione di quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza “e quindi di poter garantire per tutto il 2024 almeno la continuità dei sostegni fino a oggi ricevuti”.