1 ottobre 2014 ore: 14:38
Welfare

Francia, asili ecologici: costi per le forniture ridotti del 60 per cento

Asili ecologici che permettono di tagliare i costi e migliorare la qualità dei servizi: "il nostro approccio permette di ridurre fino al 30% il costo delle bollette per l’energia, il 25% del consumo di acqua e di scarti alimentari”. "A fine settembre abbiamo speso solo il 25% del nostro budget annuale per l’igiene e il 40% di quello per le forniture”.
Asili ecologici. 2
Asili ecologici. 2

ROMA - In Francia un centinaio di asili ecologici, certificati dalla società Echo(s), permette di risparmiare sul budget senza tagliare i servizi, anzi incrementandoli.
“Abbiamo condotto uno studio d’impatto: il nostro approccio permette di ridurre fino al 30% il costo delle bollette per l’energia, il 25% del consumo di acqua e di scarti alimentari” dichiara Grolleau Escriva, direttrice di Echo(s), che continua “a fine settembre abbiamo speso solo il 25% del nostro budget annuale per l’igiene e il 40% di quello per le forniture”. In alcuni asili il risparmio che ne deriva permette di aumentare così i prodotti biologici nel menù. 

Le condizioni di lavoro degli educatori sono più vantaggiose: ognuno di loro è parte attiva del progetto e questo permette di “riflettere e prendere coscienza del proprio ruolo” dichiara una delle educatrici al quotidiano francese Le Monde.
Anche la salute degli operatori migliora: “Certo all’inizio preparare i detersivi o il sapone ha rimesso in discussione le nostre abitudini, ma adesso le mie mani non sono più irritate e l’odore non mi prende più alla gola come succedeva prima” racconta Michèle, la responsabile tecnica.

Questo nuovo approccio ha permesso di motivare i lavoratori combattendo l’assenteismo, infatti “Tutti gli asili hanno constatato una diminuzione delle assenze”.
Ma questi cambiamenti non sono facili da ottenere. Bisogna ripensare anche i piccoli gesti come “Spegnere le luci e arieggiare bene i locali, fino ad arrivare ad altri più strutturanti, come farsi da soli i detersivi, il sapone, le pomate, la pasta da modellare, la colla” dichiara la direttrice di uno degli asili.
“La prima tappa consiste nel far evolvere la mentalità, perché è difficile cambiare abitudini. Poi, bisogna convincere le istituzioni di controllo, i medici dei Pmi (protezione materno infantile) sulla serietà delle nostre procedure. Non siamo dei fricchettoni!” racconta divertita Escriva che di formazione è tossicologa ambientale.
In effetti i criteri sono molto rigorosi e ben strutturati: per poter aprire una scuola per l’infanzia legata a Echo(s) bisogna rispondere a 350 requisiti in otto diversi aspetti.
L’obiettivo è di accompagnare il personale per arrivare ad un cambiamento progressivo delle abitudini nella gestione dei locali, dei rifiuti, dell’igiene”.
Una volta depositato il bilancio, la piccola équipe della società organizza la formazione, incontri e dibattiti negli asili, per poi presentare il progetto ad un comitato composto da esperti dello sviluppo sostenibile che decideranno o meno di accordare la certificazione Echo(s). (hélène d'angelo)

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