Francia, le ong bocciano la proposta di legge su migranti e asilo
Le associazioni si appellano alla "responsabilita' dei parlamentari" affinche' modifichino "in profondita'" il testo di legge sull'immigrazione e l'accesso all'asilo politico, presentato ieri dal governo, e tengano conto delle loro proposte che sono frutto delle "situazioni vissute dalle persone migranti in Francia".
Lo scrivono in un comunicato congiunto le diverse realta' associative impegnate nel campo dell'accoglienza e dell'integrazione in Francia (tra cui Secours catholique-Caritas, Jrs France, Medecins sans frontiers, Cimade, Emmaus Solidariete', Unicef) in merito alla proposta di legge presentata in Consiglio dei ministri che apporta alcune novita' nella gestione dei flussi migratori che giungono in Francia.
"Alcune misure sono positive", scrivono le associazioni, come l'accesso alla "Carta del residente" ai genitori di bambini beneficiari di una protezione internazionale, o come l'estensione a 4 anni della carta di soggiorno pluriennale per i beneficiari di una protezione sussidiaria. "Ma questo testo- si legge nel comunicato- contiene principalmente misure che peggioreranno la procedura di asilo e di accompagnamento sociale".
DIRE) Roma, 22 feb. - Secondo le associazioni, la riduzione dei tempi d'istruzione delle domande di asilo, che e' uno degli obiettivi del governo, "e' principalmente a scapito del richiedente e rischia di escludere migliaia di persone dalla protezione". Non convince, inoltre, il fatto che il disegno di legge stabilisce un controllo delle prefetture, con "il rischio di creare una generale confusione tra supervisione amministrativa e azione sociale e di peggiorare il lavoro degli attori sociali nell'accompagnamento all'accesso ai diritti".
Questo testo, spiegano le associazioni, "indebolendo le fondamenta stesse del lavoro sociale", "alterera' la relazione di fiducia tra assistenti sociali e persone che si trovano in grande precarieta', le loro famiglie e i loro figli, indipendentemente dal loro stato amministrativo precario o meno. Questi orientamenti potrebbero portare i migranti a fuggire da procedure e dispositivi sociali, moltiplicando le situazioni di migrazione clandestina e precarieta'". Da qui la richiesta di una modifica radicale del testo in Parlamento.
DIRE) Roma, 22 feb. - Il Consiglio dei ministri francese ieri ha discusso la legge proposta dal ministro dell'Interno Gerard Collomb dal titolo "Per un'immigrazione gestita e un diritto all'asilo politico effettivo".
Si riducono i termini per ottenere l'asilo a un massimo di sei mesi dalla presentazione della domanda, contro gli attuali undici in media. Il problema riguarda pero' il ricorso contro una decisione negativa dell'amministrazione competente (Ofpra). Mentre finora un richiedente aveva fino a 120 giorni per presentare la propria domanda di asilo, ora ne avra' 90: se la richiesta dovesse essere rifiutata, avra' due settimane (e non piu' un mese) per depositare un ricorso. La questione e' molto problematica visto che ci vogliono almeno 30 giorni lavorativi per ottenere un appuntamento in prefettura con il rischio di essere espulsi prima di sapere cosa si stabilira' in appello.
Si allungano i tempi di permanenza nei Centri di detenzione amministrativa per i migranti (equivalenti ai Cie, i Centri di identificazione ed espulsione italiani), dove finiscono gli irregolari trovati senza permesso di soggiorno: si passa dai 45 giorni attuali ai 90, che in certi casi diventano addirittura 135.
Si introduce anche un vero e proprio reato di "superamento illegale della frontiera": un anno di carcere e 3.750 euro di multa per chi, ad esempio, attraversa illegalmente le Alpi tra Italia e Francia e non in corrispondenza di un posto di frontiera. La legge prevede qualche misura "positiva", come la possibilita' per i minorenni ai quali e' riconosciuto lo status di rifugiato di far venire in Francia non solo i genitori ma anche i fratelli e le sorelle in modo che "la riunificazione familiare non si faccia a scapito dell'unita' familiare". (www.agensir.it)
(DIRE)