Francia, più di mille profughi nel ghetto di Calais
MILANO - Mentre s'intensificano gli sbarchi dei migranti sulle nostre coste, peggiorano le condizioni di accoglienza oltralpe. Per i migranti che hanno intenzione di raggiungere la Gran Bretagna il viaggio attraverso la Francia sta diventando sempre più complesso, scrivono i media inglesi e francesi. Mentre Calais ospita il primo ministro francese Manuel Valls, nella zona delle Dunes il campo profughi Jules-Ferry ha superato le mille presenze. In aprile, Secours Catholique-Caritas France ha pubblicato un'indagine effettuata su 54 migranti passati da Calais tra il 30 ottobre 2014 e il 2 gennaio 2015.
In maggioranza sudanesi (il 54% degli intervistati), i migranti non hanno per il 70% legami concreti con l'Inghilterra. Solo uno su cinque quando ha cominciato il viaggio pensava di attraversare la Manica. Gli altri ci hanno provato dopo brutte esperienze nel sistema d'accoglienza francese. La fuga è costata ai migranti in media 3.062 euro, secondo Secours Catholique, con una forbice che va dai 345 ai 9.732 euro. L'età media di chi passa per Calais è di 32 anni e il 61% non disponeva di informazioni utili per poter perfezionare la propria domanda d'asilo.
A Parigi c'è una situazione per molti versi simile. Attorno alle stazioni della Gare du Nord e di Austerliz dormono minimo 500 migranti. Dichiarano di voler prendere l'Eurostar che passa in Inghilterra e chiedere lì asilo politico. Le proposte delle associazioni che si occupano di migranti sono le stesse che in Italia. La Caritas francese chiede infatti di poter superare le regole di Dublino III per poter garantire a tutti un passaggio nella legalità in Gran Bretagna, se questa è la meta finale del loro viaggio. (lb)