8 gennaio 2017 ore: 11:42
Economia

Freddo, l'Help Center lancia un appello per la raccolta di coperte e sacchi a pelo

L'Help Center in stazione centrale a Bologna ha esaurito tutte le richieste di posto letto per due notti, ma c'è chi rifiuta di lasciare la strada. Oggi dalle 15.30 alle 18.30 gli operatori raccoglieranno materiale e lo distribuiranno. "Passato il gelo, è necessario porsi il problemi di chi rifiutano ii dormitorio"
Senza dimora dorme sullo stipite di una porta

ROMA - L'Help Center in stazione centrale a Bologna ha esaurito tutte le richieste di posto letto per due notti ed ha lanciato un appello agli abitanti di Bologna per la raccolta di coperte e sacchi a pelo. L'appello  è stato rilanciato e diffuso oggi da Piazza Grande, il giornale di strada. Oggi dalle 15.30 alle 18.30 nelle sede alla fine del binario est della stazione di Bologna gli operatori si occuperanno di raccogliere il materiale e di distribuirlo in strada anche grazie al Servizio Mobile di Sostegno che si mobilità per aiutare chi non vuole lasciare la strada. "Si fa tutto il possibile per equipaggiarli di coperte e sacchi a pelo per passare la notte. - si legge su facebook - Per questo è necessario l'aiuto di tutti." Le richieste arrivate all'Help Center erano 17, tutti uomini, quasi tutti già da qualche tempo in lista d'attesa. "E' stato possibile dare un posto a tutti grazie all'Allerta Gelo,  un potenziamento del Piano Freddo annuale, come diramato dalla stesso assessore Luca Rizzo Nervo. - si legge - Delle 17 persone entrate in strutture oggi, 13 erano migranti, 4 italiani, così come erano stranieri 3 dei 6 senza dimora morti a Milano, Firenze, Messina, Avellino, Aversa e Latina. Le città del sud sono comprensibilmente meno attrezzate a fare fronte a un abbassamento così forte delle temperature, ma non si può non rimarcare ancora una volta che di povertà si può morire. E le vittime possono essere italiani o migranti accomunati da una grave deprivazione di risorse materiali e di relazioni sociali".

"Come abbiamo ricordato in altre occasioni, passato il gelo, è necessario porsi il problemi delle persone che rifiutano il ricovero in dormitorio, o meglio rifiutano le condizioni di accoglienza dei dormitori. Dotare le unità di strada di operatori sanitari e psicologi, accanto a operatori pari, potrebbe essere uno strumento per migliorare la capacità di dialogo con chi dorme all'aperto rischiando la vita"

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