28 agosto 2014 ore: 18:16
Immigrazione

Frontex Plus, Manconi: "Al momento solo un annuncio e un invito ai paesi Ue"

Il presidente della Commissione Diritti Umani sottoliea che non si sa quanti aderiranno e con quali risorse ma che l’impegno sarà probabilmente ridotto alle acque internazionali. “L’operazione fa un passo indietro di molte miglia marine"
Migranti in salvo dalla guardia costiera. gommone

Roma – Su Frontex Plus invita alla “massima prudenza per vedere in cosa si tradurrà tutto ciò” il senatore democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani, perché al momento di concreto c’è molto poco. “Frontex Plus è un annuncio che si è tradotto finora in un invito, la lettera che la Malmstrom e Alfano hanno inviato agli altri Paesi, – dichiara Manconi a Redattore Sociale - dunque allo stato attuale abbiamo un’intesa fra il commissario europeo che non sappiamo se verrà riconfermato e se verrà riconfermato in questo incarico e il nostro ministro dell’Interno che si rivolgono agli altri Paesi europei, in più c’è un accordo non ancora definito con il governo francese”.

Ci sono poi una serie di riserve esplicitate dal senatore Pd alla nostra agenzia. “Mentre la missione Mare Nostrum aveva un solo obiettivo, il soccorso, qui abbiamo un’operazione che ha due obiettivi, pattugliamento ed eventuale soccorso, affidati a un’agenzia che non aveva come vocazione originaria quella del soccorso”, spiega. Secondo Manconi, i timori espressi dalla Caritas su una possibile riduzione dell’impegno nei salvataggi in mare con la fine di Mare Nostrum, “non sono preoccupazione, sono certezza”.

Questo perché, afferma il senatore, “sembra di capire che stiamo parlando di un intervento in acque internazionali dunque a una certa distanza dalle acque africane. Questo per me è notevole motivo di perplessità, già si parte con una forte riduzione dell’ambito di competenza acquatica misurabile in miglia marine. Lo spazio in cui opera si riduce, cioè l’operazione fa un passo indietro che corrisponde a molte miglia marine, si ritrae dalle coste europee e si allontana da quelle africane”.

Tutto ciò, sottolinea il presidente della commissione Diritti Umani, quando “in presenza della missione Mare Nostrum, circa 2000 persone hanno perso la vita negli ultimi mesi. La stessa Mare Nostrum non era in grado di   risolvere tutte le esigenze”. Restano aperti molti interrogativi. “Quanti aderiranno? Di quanti mezzi e risorse avranno la disponibilità? E, questione altrettanto fondamentale, dove sbarcheranno coloro che sono stati soccorsi e salvati? – si chiede il senatore - Sono le informazioni per poter dare un’informazione corretta, il giudizio si potrà dare dopo che saranno note”. Luigi Manconi, insieme al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, si fece promotore un anno fa, subito dopo il naufragio del 3 ottobre, di una proposta di ‘ammissione umanitaria’ per evitare i pericolosi viaggi in mare in mano ai trafficanti.  

“Il ministro Alfano, col quale ho parlato stamattina, mi ha detto che quella nostra proposta è tenuta in serissima considerazione – spiega alla nostra agenzia - Ci sarà un’iniziativa a Lampedusa nei giorni intorno all’anniversario che rilancerà la cosa. In queste ore è sottoposta a una discussione all’interno del gruppo socialisti e democratici del parlamento europeo, il progetto circola a livello europeo ed acquisisce consensi”. Ammissione umanitaria vuol dire anticipare la richiesta di protezione da parte dei richiedenti asilo, in quei paesi dove transitano i flussi. “Penso a Giordania, Libano, Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco – specifica il senatore Pd - Tutti i critici di questa proposta tirano fuori la Libia ma la Libia è lo sbocco inevitabile di quello che oggi non facciamo. Se li riconosci come richiedenti asilo in Giordania, non ci andranno in Libia”.  Secondo la proposta di Manconi e Nicolini, bisognerebbe istituire in quei Paesi dei presidi costituiti dalle ambasciate e dai consolati dei Paesi europei, unitamente all’Unhcr e alle grandi organizzazioni internazionali. Nei paesi di transito, i richiedenti asilo potrebbero ottenere un lasciapassare per l’Europa, dove sarà completato il riconoscimento dello status di rifugiato. “Questo sia per evitare i morti che è la priorità, ma anche per iniziare a distribuirli meglio in tutti i Paesi europei già a partire dai luoghi di transito in Medioriente e in Nord Africa”, conclude Manconi.

Secondo questa proposta, la richiesta d’asilo andrebbe presentata nei paesi di transito e potrebbe essere valutata in Europa, ma il lascapassare consentirebbe ai migranti di viaggiare in modo legale e sicuro.  “Il reinsediamento che fa l’Unhcr con i profughi siriani è uguale nel suo principio ispiratore”, secondo il senatore che la propone. Il problema è che il diritto europeo attuale non consente di concedere lo status di rifugiato fuori dal territorio. L’idea è quindi che un’autorità, come l’Unhcr o le rappresentanze diplomatiche europee situate nei paesi di transito riconoscano il diritto delle persone in fuga dalle guerre ad avere lo status di rifugiato. (Raffaella Cosentino)

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