Frontex Plus, Migrantes: "Continuare con gli stessi obiettivi di Mare nostrum"
ROMA - "La non assicurazione della continuazione degli obiettivi di Mare nostrum da parte del commissario europeo, il ritorno a un nuovo Frontex non chiaro negli obiettivi, il parziale coinvolgimento di tutti gli stati europei nella consapevolezza di una situazione drammatica di migrazioni in atto che chiede strumenti efficaci per accompagnare persone in fuga, rischia di riportare la situazione del controllo del Mediterraneo al 3 ottobre 2013, con il pericolo duplice: un ritorno di protagonismo dell’isola di Lampedusa per l’arrivo di migliaia di migranti, con l’impossibilità di gestire l’accoglienza, ma soprattutto il rischio di un ritorno a numerosi naufragi e morti: una situazione che non può che suscitare ancora una volta 'vergogna', per usare le parole di Papa Francesco. ". A dichiararlo è Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, che richiama alla memoria il giorno della tragica morte nel Mediterraneo di 366 migranti.
Mons. Perego ricorda l'obiettivo raggiunto da Mare nostrum, ovvero quello di impiegare persone e mezzi della Marina militare, in collaborazione con le capitanerie di porto, per salvare oltre 130 mila migranti in fuga da paesi in guerra su imbarcazioni di fortuna, portandole direttamente in salvo in diversi porti della Sicilia, della Calabria, della Campania e della Puglia. L' operazione ha infatti permesso di individuare oltre 400 scafisti e di costruire una documentazione importante sul traffico degli esseri umani attraverso il Mediterraneo.
"Come Migrantes - continua il presidente della fondazione - auspichiamo che gli obiettivi efficacemente realizzati dall’operazione Mare nostrum possano continuare, rafforzati su tutto il Mediterraneo con il coinvolgimento dei paesi europei. Di fronte alla crisi ucraina, come Migrantes chiediamo che possa essere esteso a tutti i familiari degli ucraini in Italia che ne facciano richiesta un permesso di soggiorno per protezione temporanea, così da evitare la crescita di un’immigrazione ucraina irregolare nel nostro Paese. Per la Migrantes - conclude mons. Perego - rimane ferma la necessità urgente che il nostro paese si doti di un piano organico e strutturale di prima e seconda accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, così da rendere credibile ogni nostro sforzo di coinvolgimento dell’Europa in una straordinaria operazione di salvaguardia di un diritto fondamentale, quale è quello di asilo".