28 agosto 2014 ore: 19:11
Immigrazione

Frontex Plus, Miraglia (Arci): “Una bufala che possa sostituire Mare Nostrum”

Il responsabile immigrazione Arci: “mentre Mare Nostrum recupera le persone su imbarcazioni in difficoltà, Frontex è un programma per impedire che la gente attraversi le frontiere e fa esattamente il lavoro opposto”
Sbarco immigranti a palermo - 9 luglio 2014

ROMA – Frontex Plus è una “bufala” dal punto di vista della discussione che c’è in Italia, secondo Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci. “Potrà essere un Frontex rafforzato e forse leggermente modificato rispetto agli obiettivi ma è evidente che non ha niente a che fare con Mare Nostrum e non può sostituirlo – dice Miraglia - perché mentre Mare Nostrum recupera le persone su imbarcazioni in difficoltà, Frontex è stato ed è un programma per impedire che la gente attraversi  le frontiere e fa esattamente il lavoro opposto, per cui io mi aspetto che continui a fare la stessa cosa. Per questo dico che questa discussione sul fatto che Mare Nostrum possa essere sostituita da Frontex Plus mi sembra una bufala”.

Secondo Miraglia le ragioni sono politiche e di consenso. “Se poi si tratta del fatto che Alfano fa fatica a giustifcare Mare Nostrum davanti al suo elettorato ed è una scusa più facile per chiuderlo, ma sempre di una scusa si stratta,  auspico che il governo italiano tenga fede all’impegno preso dopo la strage del 3 ottobre di evitare altre morti”. 

Pesa anche la situazione geopolitica in questo momento. “Nel frattempo in Libia e nel bacino del Mediterraneo sono peggiorate le situazioni di crisi, eliminare Mare Nostrum e lasciare il monitoraggio delle frontiere con Frontex può servire solo ad aumentare i morti e i prezzi dei viaggi con i trafficanti – afferma Miraglia - i morti sono sempre aumentati nel periodo di attività di Frontex,  perché ovviamente la gente per scansare i controlli fa rotte più pericolose e paga di più”.

In definitiva, secondo il responsabile Arci  “questa sostituzione di Mare Nostrum con Frontex non  è assolutamente una buona notizia” anche se “il salvataggio in mare dei richiedenti di protezione internazionale è una cosa che rirguada tutta l’Europa e non solo l’Italia”.
Per questo Miraglia si schiera con coloro che chiedono di “promuovere canali di ingresso umanitari durante il semestre di presidenza europea”.
“Ora è il momento di chiedere all’Europa di intervenire – conclude – con l’applicazione della direttiva sulla protezione temporanea, mai applicata, per i gruppi provenienti da paesi come la Libia, il Corno d’Africa, la Siria e la Palestina in cui ci sono guerre conclamate e per garantire il loro ingresso in sicurezza”. (Raffaella Cosentino)  

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