Frontex plus, Olivetti (Asgi): "Reinsediamenti, unica soluzione"
Foto di Emiliano Mancuso/Contrasto
MILANO – "Mi sembra molto difficile che gli Stati membri vogliano partecipare a Frontex plus. E Malmstrom è stata molto chiara su un punto: si partirà solo se ci sara collaborazione". Lo sostiene Lara Olivetti, avvocato specializzato nei diritti dei migranti che da vive e lavora in Svezia, dove collabora anche con Asgi. Secondo Olivetti, però, né Mare Nostrum né tantomeno Frontex plus possono essere delle reali soluzioni: "Pensare di ridurre il numero dei morti è inaccettabile - dichiara -. L'unica soluzione vera consiste nella proposta del 2009 di un programma di resettlement (reinsediamento, letteralmente, ndr) fatta dalla Commissione Europea che sin qui non ha avuto molto successo". L'adesione al programma, gestito dall'Unhcr, fin qui è stata facoltativa. E sono stati pochi i Paesi aderenti (la Svezia tra questi, l'Italia invece non compare).
Olivetti ammette che l'adesione ad un programma con Frontex plus, che tampona l'emergenza più che ragionare a lungo termine, è più probabile dell'adesione al programma di resettlement. Secondo quanto previsto dal programma, le domande d'asilo avrebbero dovuto essere gestite nei Paesi d'origine. Qualunque alternativa, compreso il corridoio umanitario, invece, "non permette agli Stati di prepararsi ad accogliere e di controllare il numero di chi entra". Un'alternativa possibile, seppur con dei limiti, sarebbe la possibilità di viaggiare dai Paesi dove si trovano i richiedenti asilo in Europa senza visto, "anche se potrebbe farlo solo chi ha abbastanza soldi per un biglietto aereo". (lb)