Garante nazionale dei detenuti, Antigone: "Subito la nomina"
ROMA - Un ultimo atto prima di lasciare il Quirinale, che istituisca una figura fondamentale per le persone private della libertà personale. Il Garante nazionale delle persone private della libertà rappresenta la novità degli ultimi anni in materia penitenziaria, ma nonostante sia passato oltre un anno dall'approvazione della legge che ne prevede l’istituzione, ancora non è stato nominato alcun membro. A chiedere a gran voce la nomina è l'associazione Antigone, che attraverso una petizione si rivolge al Capo dello Stato Giorgio Napolitano affinchè solleciti il Governo ad avanzare la proposta del collegio del Garante e apponga la sua firma sotto il primo decreto di nomina. Primi firmatari della petizione sono: Patrizio Gonnella (Presidente Associazione Antigone), Luigi Manconi (Senatore, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani), Franco Corleone (Garante dei detenuti della Regione Toscana)
"Caro Presidente - si legge nella missiva indirizzata al Capo dello Stato - dalle persone detenute, dalle loro famiglie e da tutti coloro che si occupano o si interessano del carcere, il suo mandato presidenziale sarà ricordato per la costante attenzione alle condizioni di privazione della libertà. Le siamo grati di questa attenzione, cui riconosciamo di essere stata il principale stimolo al Governo e al Parlamento a porre rimedio alle gravissime inadempienze denunciate dalla Corte europea dei diritti umani. In vista delle sue annunciate dimissioni, le chiediamo un ultimo, decisivo intervento: solleciti il Governo ad avanzarle la proposta del collegio del Garante nazionale delle persone private della libertà e apponga la sua firma sotto il primo decreto di nomina di questa fondamentale istituzione. Giacente da tre lustri e quattro legislature, ci volle la denuncia di un trattamento di favore dei confronti di una detenuta rinomata, perché il Governo con proprio decreto e il Parlamento con la relativa legge di conversione, ne approvassero finalmente l'istituzione".
Costituito da un collegio di tre membri, di cui un Presidente, che restano in carica per cinque anni non prorogabili, il Garante esiste già in tantissimi Paesi democratici ed è forte il pressing delle Nazioni Unite (Protocollo opzionale alla convenzione contro la tortura) per far nascere al più presto l'istituzione anche in Italia. "La legge del 2013 - scrive l'associazione Antigone - è servita anche a mostrare alla Corte europea dei diritti umani il nostro impegno per la dignità delle persone in carcere. Eppure, inspiegabilmente, la nomina ancora non c’è".
Da qui l'appello al Presidente della Repubblica, che deve essere messo nelle condizioni di poter decidere le figure adatte a ricoprire tali delicati incarichi. "Chiediamo al Governo - conclude Antigone - di indicare subito al Capo dello Stato tre persone esperte in diritti umani così come la legge richiede. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sia messo nelle condizioni di poter decidere. Si passi dalle enunciazioni ai fatti e si provveda a una nomina nel segno della competenza, dell’esperienza, dell’impegno civico a sostegno delle persone private della libertà".