Gaza, Aoi: l’Italia revochi il blocco dei fondi a Unrwa e coinvolga le ong
"La denuncia di tutte le agenzie umanitarie è che se non si procede con il cessate il fuoco, tra mancanza di beni primari, cibo, acqua, medicinali, si arriverà davvero ad uno sterminio: alcune parlano di una cifra di 85.000 morti in breve tempo". Così Alfio Nicotra, rappresentante dell'Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi) nella carovana solidale in viaggio per Rafah, insieme ad Arci e Assopace Palestina.
"Il nostro ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha rilasciato oggi un'intervista su La Stampa in cui afferma che l'Italia sta sostenendo le agenzie umanitarie internazionali dall'inizio della crisi e con l'operazione Vulcano e l'ospitalità sanitaria nelle nostre strutture ospedaliere. Il ministro oggi rilancia l'azione italiana con la convocazione imminente di un tavolo a Roma che ospiterà le agenzie Onu e internazionali, uniche in grado di operare oggi nella Striscia". Nicotra continua: "Aoi si permette di ricordare che il primo atto che il governo italiano deve compiere è quello di revocare la decisione di bloccare i finanziamenti all'Unrwa. L'Agenzia per gli aiuti ai rifugiati palestinesi è l'unica ad avere una struttura efficace e capillare in grado di far si che quel che serve arrivi subito a chi ne ha bisogno".
A intervenire anche Silvia Stilli, presidente di Aoi: "Le ong italiane con personale e storica presenza a Gaza e in Cisgiordania si sono attivate subito per far arrivate i beni essenziali alla popolazione civile sotto assedio e bombardamenti nella Striscia: tra queste le aderenti alla rete Aoi con la Campagna comune #EmergenzaGaza hanno raccolto con successo più di 120.000 euro da cittadine e cittadini, gruppi e comunità, facendoli arrivare in loco con trasferimenti per acquisti e in questi giorni e ore grazie a due container in fila al valico di Rafah. Anche la Fondazione Con il Sud ha contribuito con una donazione di 25.000 euro all'ong di Aoi Ciss. Ancora una volta, come sempre, dalla lunga crisi nei Balcani, al terremoto di Haiti, all'Afghanistan e all'Ucraina più di recente, con fondi propri o raccolti dalla solidarietà privata e in accordo con le agenzie umanitarie, le organizzazioni di emergenza e cooperazione internazionale sono dove c'è bisogno come presidio umanitario autorevole ed efficace. Quella presenza diffusa che spesso, anche recentemente dalle parole del viceministro Edmondo Cirielli, il Maeci ha riconosciuto e presentato come modello e risorsa preziosa. Chiediamo che al Tavolo istituzionale in procinto di venir riunito per coordinare gli aiuti urgenti alla popolazione civile di Gaza, il mondo solidale delle ong italiane sia invitato a partecipare".
Paola Berbeglia, presidente di CreA Ets, dichiara: “La situazione a Gaza ci restituisce il quadro di una crisi umanitaria di proporzioni enormi. Oltre 30.000 morti, 2 milioni di persone deportate lontano dalle proprie case, quasi 1 milione di profughi ammassati al confine con l’Egitto e circa due terzi del territorio della Striscia ormai distrutto. Non è più rimandabile un intervento della comunità internazionale per fermare la violenza e garantire gli aiuti per la popolazione civile di Gaza. CreA Ets sostiene con forza l’appello per un cessate il fuoco immediato e incondizionato. Solo così possiamo sperare di alleviare le sofferenze della popolazione e creare le condizioni per una pace duratura”. (RD-DIRE)