Gaza, centri sostenuti da ActionAid chiusi e in pericolo
Una delle organizzazioni partner di ActionAid a Gaza, WEFAQ, è stata costretta a evacuare e smantellare tutte le sue attività, tra cui un rifugio che dava riparo al proprio personale e le loro famiglie, un magazzino per la distribuzione di cibo agli sfollati e gli uffici, che sono stati trasferiti nella zona occidentale di Khan Younis. Questa evacuazione ha un impatto enorme sulla capacità di fornire servizi essenziali alle persone che ne hanno bisogno, come donne incinte e bambini.
Il centro comunitario MAAN, risorsa vitale per gli sfollati interni (IDPs), è attualmente sotto assedio da parte dei carri armati a Deir Al Balah. Questo centro sostenuto da ActionAid è stato cruciale nel fornire sostegno alle famiglie sfollate, e oggi non poter continuare ad operare impedisce di fornire aiuto essenziale alla sopravvivenza delle persone più fragili.
“Le evacuazioni forzate possono essere considerate un crimine di guerra secondo il Diritto Umanitario se sono effettuate senza riguardo per la sicurezza e il benessere delle persone evacuate, o se fanno parte di una più ampia routine di comportamento destinata a causare danni ai civili o minare i loro diritti”.
ActionAid chiede “un immediato cessate il fuoco, la fine del blocco su Gaza e la piena protezione di tutto il personale umanitario. Chiediamo un accesso senza ostacoli alla Striscia di Gaza per sostenere pienamente i nostri colleghi nel loro lavoro così prezioso e urgente. La comunità internazionale deve rendere responsabile il governo israeliano per le sue azioni e garantire che l'aiuto umanitario raggiunga senza indugio coloro che soffrono. La popolazione già affamata, malata e oppressa affronta una crisi umanitaria ancora più grave. Un'azione immediata e decisiva è essenziale per affrontare l'emergenza sempre più lacerante e prevenire ulteriori sofferenze“.