20 ottobre 2023 ore: 11:32
Società

Gaza. Iacomini (Unicef): “Si rischia una strage nella strage”

Il portavoce di Unicef Italia: "Gli abitanti di Gaza hanno meno di 3 litri di acqua al giorno per soddisfare il proprio sostentamento e i propri bisogni igienici e sanitari quando la media giornaliera minima è di 15 litri. Senza gli aiuti umanitari necessari, si rischia una strage nella strage. Siamo altresì preoccupati per il rilascio dei bambini israeliani ostaggi di Hamas e per i traumi riportati dai minori sia israeliani che palestinesi"
© Unicef Ragazza palestinese, rovine. Palestina, Gaza - Foto Unicef

ROMA - “Quasi 1 milione di bambini nella Striscia di Gaza non ha accesso ad acque sicure per l’igiene di base. I bambini sotto i 5 anni sono particolarmente a rischio in queste condizioni a malattie che sono la principale causa di mortalità infantile, tra cui il colera, che prolifera facilmente in situazioni di guerra”. A ricordarlo è Andrea Iacomini, Portavoce di Unicef Italia, secondo il quale “circa 2 milioni e mezzo di persone a Gaza, di cui la metà sono bambini, hanno estremo bisogno di acqua potabile. La maggior parte di essi fa ricorso a fonti d’acqua non potabile per ovviare a questa crisi facendo incrementare pericolosamente il rischio di epidemie dovute al consumo di acqua non salubre”.

Conclude Iacomini: “Gli abitanti di Gaza hanno meno di 3 litri di acqua al giorno per soddisfare il proprio sostentamento e i propri bisogni igienici e sanitari quando la media giornaliera minima dovrebbe essere di 15 litri. Senza gli aiuti umanitari necessari, si rischia una strage nella strage. Siamo altresì preoccupati per il rilascio dei bambini israeliani ostaggi di Hamas e per i traumi riportati dai bambini e dalle bambine sia israeliani che palestinesi".
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