Gaza, in partenza la Carovana solidale per Rafah. Arci: “Tenere alta l’attenzione”
Alla vigilia della partenza della Carovana solidale per Rafah, l’Arci invita a tenere alta l’attenzione su quanto accade a Gaza, con 2 milioni di persone in trappola, 30.000 morti e 70.000 feriti.
La Carovana solidale, promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete AOI), nell’ambito della campagna #EmergenzaGaza, in collaborazione con Amnesty International Italia, Arci e Assopace Palestina, porterà - da domenica 3 marzo al 6 marzo - con una delegazione di operatori e operatrici umanitari e delle organizzazioni promotrici, tra cui l’Arci, 16 parlamentari, 13 giornaliste e giornalisti, accademici ed esperte di diritto internazionale, in Egitto per poi raggiungere il valico di Rafah e accompagnare l’ingresso del convoglio di aiuti che anche Arci ha contribuito a finanziare in questi mesi. Della delegazione farà infatti parte, tra gli altri, anche Walter Massa, presidente nazionale Arci.
“L’appello della delegazione è per il cessate il fuoco immediato, perché riprenda l’azione diplomatica internazionale, sotto la regia delle Nazioni Unite – afferma l’Arci -. La delegazione sostiene con determinazione la richiesta delle organizzazioni umanitarie e della Corte Internazionale di Giustizia, perché si consenta l’ingresso degli aiuti e l’operato umanitario. Obiettivo della delegazione italiana è quello di testimoniare la vicinanza alla popolazione di Gaza sotto assedio e dimostrare che è possibile fare qualcosa di concreto”.
Per questi motivi l’Arci annuncia che sarà anche in piazza a Roma, per la manifestazione nazionale per Gaza del prossimo 9 marzo, per ribadire che non si può stare a guardare. “Per ricordare – aggiunge - che la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, che è il tribunale dell’Onu, ha messo Israele sotto inchiesta per genocidio. Ha ordinato a Israele di interrompere lo sterminio della popolazione e la distruzione della città, di garantire l’accesso di tutti gli aiuti e l’assistenza necessaria. E invece Netanyahu continua a preparare l’invasione a Rafah, dove è sfollata in condizioni atroci la maggioranza della popolazione di Gaza”.
Fermarlo è, per l’Arci, “un dovere politico, etico e morale. Per questi motivi saremo in piazza a Roma, per ciò che è essenziale: fermare il genocidio; cessate il fuoco immediato e permanente; liberi tutti e tutte; fine dell’occupazione; autodeterminazione per il popolo palestinese; stessi diritti per due popoli”.“Per una pace giusta in Medio Oriente – conclude Arci -. Per fermare la terza guerra mondiale. Per contrastare riarmo, militarismo, razzismo, colonialismo e patriarcato. Per il diritto a manifestare”.