19 ottobre 2023 ore: 12:47
Giustizia

Gaza, l’appello: “L’Unione europea si attivi per soluzione dei due Stati”

ActionAid chiede che siano gli stati membri a impegnarsi per un immediato cessate il fuoco. Non convincono le parole di Charles Michel: “serve azione più incisiva”
Foto: Agenzia Dire Bombardamenti su Gaza

ROMA - “Se l'UE ribadisce il suo sostegno a una soluzione a due Stati, l’Europa e i suoi Stati membri devono garantire la costruzione di meccanismi di pace e di responsabilità, sostenendo i diritti di tutti in egual misura". A sottolinearlo è Ana Alcalde, direttrice di ActionAid per l'Europa e le Americhe. L’organizzazioni in queste ore lancia un appello propsio all’Europa perché chieda con coraggio “un cessate il fuoco immediato e la fine dei bombardamenti che colpiscono le infrastrutture civili e mediche a Gaza”. Per ActionAid la dichiarazione del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è stata al di sotto delle aspettative per quanto riguarda una chiara richiesta di revoca dell'ordine di evacuazione emanato da Israele e per la fine immediata dei bombardamenti indiscriminati alle infrastrutture civili e mediche.  Nella sua dichiarazione durante la riunione del Consiglio europeo di ieri, Michel ha chiesto un piano per garantire che l'assistenza umanitaria raggiunga i civili palestinesi. ActionAid accoglie con favore l'appello a far giungere gli aiuti umanitari ai civili, ma sollecita un'azione più incisiva per proteggere gli aiuti umanitari e gli operatori e per porre fine all'escalation a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme e in Israele, in conformità con il diritto umanitario internazionale. "L'UE deve riconoscere che la crisi attuale ha solo peggiorato le sfide preesistenti. Non è sufficiente chiedere la protezione dei civili senza mettere in atto i meccanismi adeguati per consentire che ciò accada" aggiunge Cristina Munoz di ActionAid Spagna. Ieri ActionAid ha inviato una lettera ai leader dell'UE in vista dei dibattiti sulla crisi di Gaza, chiedendo di raddoppiare gli sforzi finanziari e politici per consentire agli aiuti umanitari di arrivare immediatamente a Gaza e di porre fine allo sfollamento forzato di oltre un milione di persone. 

 


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