Gazzi (Cnoas): "Assistenti sociali partigiani, dalla parte dei dimenticati"
ROMA – "Noi siamo di parte, noi siamo partigiani. Orgogliosi e abituati a stare nei luoghi in cui molti non vogliono stare, vedere e nominare". Lo ha detto Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli assistenti sociali (Cnoas) aprendo questa mattina gli Stati generali degli assistenti sociali in corso a Roma, tre giorni di appuntamenti che culmineranno giovedì con la celebrazione del trentesimo anniversario dalla nascita dell'Ordine.
"Tutti i giorni lavoriamo per rendere concreta la nostra Costituzione – ha continuato Gazzi – anche quando i mezzi e le risorse non ci sono. Lo abbiamo fatto e lo facciamo dove ci sono periferie e solitudine, nelle grandi città provate dalle nuove povertà. Siamo a L'Aquila, a Norcia, ad Amatrice e non dimentichiamo quei luoghi. E siamo a Lampedusa per aiutare chi ha lasciato in mare ogni speranza, siamo accanto alle vittime di Cutro – ha sottolineato ancora Gazzi –. Restiamo e resistiamo anche quando sarebbe più facile fuggire o nascondersi da squadre speciali e commissioni d'inchiesta. Noi la coscienza di esserci assunti errori e responsabilità ce l'abbiamo pulita. Aspettiamo ancora la riforma vera della nostra professione. Gli assistenti sociali molte volte sono dimenticati proprio come le persone che affianchiamo ma noi abbiamo deciso di stare dalla parte di chi è provato da vite difficili".
Gli Stati generali che si aprono oggi "vogliono rimettere in fila i grandi temi che vediamo nelle vite concrete delle persone – ha continuato Gazzi –. Il servizio sociale deve dare voce a chi non ce l'ha, deve essere un ponte tra minoranze e maggioranze. Ma non basta denunciare, dobbiamo costruire e cambiare. Le diversità devono essere rispettate e le diseguaglianze ridotte. Con gli Stati generali vogliamo trovare insieme le priorità e le proposte per l'Italia. Nel corso di questi tre giorni porremo domande sui diritti delle persone e degli impegni che governo e Parlamento si assumono per rendere più giusto e protetto il nostro welfare. Dobbiamo costruire alleanze e ricucire il dialogo sociale tra tutte le persone e i professionisti e lanciare la sfida a chi deve decidere anche per noi. Gli assistenti sociali ci sono e ci saranno sempre per rammendare questo paese spesso consumato da fazioni e tifoserie, vogliamo giocare questa partita per evitare che gli unici a perdere siano sempre gli stessi". Ha concluso Gazzi ricordando in chiusura del suo intervento Paola Rossi, primo presidente dell'Ordine scomparsa proprio qualche giorno fa. (DIRE)