Genova, fiocco nero sui taxi e corse gratis per i familiari delle vittime
GENOVA – Corse gratis per i familiari delle vittime del crollo del ponte Morandi e un fiocco nero sull’antenna dei taxi in segno di lutto e per testimoniare la propria vicinanza. E’ l’iniziativa programmata per la giornata di oggi e per quella di domani, anche in occasione degli spostamenti per i primi funerali e per la cerimonia di Stato, dai tassisti del capoluogo ligure piegato in due dalla tragedia che sta segnando tutto il Paese.
Protagonista del gesto di solidarietà è la cooperativa Radiotaxi Genova 5966 mentre a livello nazionale l’associazione “Tutti Taxi per Amore” sta coinvolgendo molte altre città italiane, invitando tutti i colleghi della penisola ad esprimere vicinanza esponendo il fiocco funebre sull’antenna delle vetture. “Oltre a Genova e Roma – spiega il presidente di ‘Tutti Taxi per Amore’, Marco Salciccia – hanno già aderito Napoli, Milano, Brescia e Firenze”.
- “Ci siamo messi a disposizione della prefettura e della protezionale civile – spiega Luca Gianni, consigliere del Cda della cooperativa Radiotaxi Genova 5966 - rendendo disponibile un numero telefonico dedicato per i familiari delle vittime affinché riescano a muoversi nella direzione dell’area in cui verrà celebrata la funzione religiosa ma anche come supporto per spostarsi all’interno della città. Tendenzialmente, i familiari di chi viveva in altre parti d’Italia o d’Europa hanno preferito celebrare il funerale in un contesto più vicino ai loro cari ma ci sono comunque molte persone che in questi giorni hanno bisogno di muoversi, ad esempio da e per gli ospedali, in una città che sta affrontando seri problemi di viabilità. La nostra disponibilità va al di là del funerale, ed è rivolta ai familiari che in questo momento hanno difficoltà oggettive a spostarsi in città, a chi è rimasto solo, a chi ha feriti da sostenere: è una situazione molto complessa e anche difficile da pianificare. In queste ore è difficile persino avere abbastanza lucidità. Come cittadini genovesi, ma in generale come tassisti, quel ponte lo percorrevamo moltissime volte al giorno: sapere che in ogni istante poteva cadere e sapere di essere stati tutti miracolati, alla fine ti fa vivere tutto questo in maniera surreale. Io sono passato sul ponte Morandi poche ore prima che cadesse, ci sono stati colleghi che si sono trovati lì sopra nel momento in cui è caduto e sono ancora scossi. Siamo vivi, ma ora c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.
Ma com’è oggi la circolazione in città, vista da un taxi? “Intorno a quel nodo stradale è molto complicata sia per gli spostamenti da un punto all’altro della città sia, soprattutto, per chi vive al di là del ponte visto che le due arterie che permettono di spostarsi verso il centro città sono chiuse perché collegate al ponte stesso. Il Morandi ha due monconi sospesi che collegano altrettante arterie importanti per la vallata del Polcevera, di conseguenza organizzare la circolazione dei veicoli, pubblici e privati, è veramente complesso perché è necessario effettuare giri molto articolati. Il comune si sta muovendo per potenziare il servizio pubblico e noi, un po’ con la conoscenza del territorio, un po’ perché comunque è il nostro mestiere riuscire a trovare alternative, sicuramente cercheremo di partecipare ai tavoli di lavoro, mettendo a disposizione tutta la disponibilità e l’esperienza che abbiamo per affrontare un’emergenza che durerà, purtroppo, per un po’”.
Tra poco riapriranno anche le scuole e riprenderà l’attività invernale.“Ci sono diverse emergenze quotidiane che hanno bisogno di soluzioni rapide. Penso anche agli spostamenti delle persone sottoposte a terapie negli ospedali, sia adulti che bambini, al flusso di tutti quelli che rientreranno dalle vacanze attraverso il porto, a chi, ‘semplicemente per lavoro’ deve spostarsi ogni giorno in città. Dovremo, tutti insieme, cercare soluzioni tampone per aiutare Genova a restare viva perché anche le aziende stesse, che avevano appena ricominciato a vedere un po’ di luce, se sono tagliate fuori dalle vie di comunicazione rischiano di essere penalizzate. Si potrebbe innescare un vortice pericolosissimo se non rialziamo la testa subito. Bisogna fare presto”.
"Tante persone si sono salvate – conclude Luca Gianni - perché durante la partenza sono rientrate in casa a recuperare qualcosa che avevano dimenticato: pochi minuti, che però sono bastati a salvargli la vita. Di tutto questo resta la consapevolezza, fortissima, che un solo secondo può davvero cambiare tutto”. (Teresa Valiani)