Genova, giovane con sindrome Down aggredito sul bus: nessuno interviene
GENOVA – Un giovane ecuadoriano, con sindrome di Down, aggredito e malmenato da un uomo a bordo di un autobus a Genova, nell’indifferenza degli altri passeggeri. La vicenda, accaduta ieri, è denunciata dall’Anffas, che in una lettera inviata al prefetto di Genova, oltre che al presidente della regione Toti e al sindaco Doria, auspica che le Forze dell’Ordine possano presto individuare l’aggressore, “la cui punizione dovrà essere esemplare”.
Il fatto è avvenuto a bordo della linea 20 di Atm, la società del trasporto pubblico locale. Anffas Genova, Anffas Liguria e la Cooperativa Sociale Genova Integrazione sottolineano che “ciò che maggiormente sgomenta di questa gravissima aggressione, oltre all’ignoranza e la malvagia stupidità mostrate da un inqualificabile personaggio, è la totale indifferenza di tutti gli altri passeggeri che pavidamente hanno tollerato questo maltrattamento prolungato nel tempo (dalla Foce a Sampierdarena), senza intervenire in alcun modo, con un atteggiamento vigliaccamente inerme: l’indifferenza ed il menefreghismo ghettizzano e discriminano”.
“La doppia discriminazione (down – ecuadoriano) di cui è stato vittima il giovane, rischia di ledere il suo percorso di autonomia e va contro tutti i principi di inclusione sociale ed i diritti delle persone con disabilità intellettiva e relazionale: Anffas tutta, nella sua unitaria struttura associativa, esprime la massima solidarietà e sostegno al giovane ed alla sua famiglia”. “Invitiamo – si legge nella lettera - le massime Autorità della città di Genova ad esprimersi non solo nella censura verbale di un simile accadimento, ma fare in modo che simili esecrabili fatti non debbano più ripetersi, provvedendo a favorire l’inclusione sociale e l’autodeterminazione delle persone con disabilità intellettiva e relazionale concretamente, anche attraverso metodi e strumenti che la nostra Associazione, che da più di cinquant’anni opera per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, ha collaudato”.
Massima solidarietà dunque al giovane e alla sua famiglia e piena disponibilità da parte di Anffas a collaborare per sensibilizzare la cittadinanza intera ad “una cultura della disabilità” che ci renda tutti uguali, con pari opportunità, diritti ed anche doveri.